sabato 13 dicembre 2014

Trailer di "Nove petali di Loto" di Milo Vallone.





Trailer di "Nove petali di Loto" 

di Milo Vallone.








Trailer tratto dall'anteprima nazionale dello spettacolo di impegno civile "Nove petali di Loto", diretto e interpretato da Milo Vallone e realizzato in CineprOsa con la Compagnia della Memoria.





Per informazioni: info@tamtamcom.com


Riceviamo e pubblichiamo una recensione di Clara Giovanetti dello spettacolo "Nove petali di Loto", dopo l'anteprima nazionale di ieri tenutasi al Teatro Massimo di Pescara.



"Se noi fossimo degli storici e non lo siamo, degli opinionisti e non ci piace, dei narratori, dei cronisti, ma per certo non saremmo ascoltati, metteremmo agli annali dell’emblema di una Civiltà “Nove petali di Loto”; testo teatrale liberamente ispirato ad una storia vera.

Il titolo, la locandina, l’ideazione, il fascino, i richiami all’Arte ed allo strano davvero, e quanto mai calzante, paragone del loto, ben si prestano a diventare un capitolo di Storia da sottoporre ai posteri.

L’era del Loto, la chiosa del loto, la civiltà del loto. Ogni intestazione è adatta.

Il titolo evoca il numero di anni occorsi per far Giustizia e il fiore di loto che germoglia sotto l'acqua sporca dello stagno a risalir poi la superficie e diventare bellissimo, come questo spettacolo, terribile come la vicenda che narra.













Il dramma è a dir poco magnifico oltre che sorprendente.

La cifra è sempre la stessa, quella del maestro Milo Vallone, co-autore, regista ed interprete che con il suo sguardo e il suo sigillo sa creare opere “così”, come Nove petali di Loto che si avvia in narrazione dapprima dimessa e che poi, in sordina, scandalizza. Ed arriva. Eccome. Al cuore, agli occhi, alla coscienza, alle lacrime persino.

Si rivela sul palcoscenico ogni sorta di stato d’animo ed icona umana in questo spettacolo, come quelle che Giotto ha effigiato nella Cappella degli Scrovegni dove campeggia, come una sorta di anatema, l’allegoria dell’Ingiustizia.

E sul palco c’è la compostezza ferita dell’integerrimo Occhipinti, il grifagno atteggiamento di rapaci canaglie assetate di potere e bisogno di dominio umano e sociale, il dolore di genitori abbattuti e senza alternative, quello degli assistenti e del personale mandati totalmente sul lastrico.

Mentre, su tutto, campeggia imperioso l’amore, ferito a morte, per ragazzi derelitti di sé stessi, pugnalato dalla mancanza di considerazione di destini corsi poi, fino incontro alla morte.

Se parlassimo della superba recitazione di Vallone e degli altri bravissimi artisti cadremmo forse nella piaggeria, allora preferiamo parlare del ritmo narrativo, della tensione che fa a brani ogni noia e scontatezza, che rimanda dallo schermo al palcoscenico, dalla sottomissione all’interiore tuono di rabbia e tristezza di ogni cittadino e uomo percosso da malgoverno e malagiustizia.

E come al solito Vallone non manca mai di suscitare l’akmé nelle sue opere. Quando esplode dal suo dialogo la parola “mafia”, che rimbomba nel teatro come uno schiaffo, si trasalisce come sempre di fronte alle sue rappresentazioni.

Occhipinti espone il suo pensiero e convince chiunque dell’ovvio, che mafia non è un brand da luogo circoscritto. Mafia è un modo di pensare e di agire. Mafia è ciò che, ogni giorno, ovunque, tradisce la Giustizia.

Il pubblico tace, molti i microstacchi in cui potrebbe inserire un applauso. Invece, esso, tace. Non si muove, sembra assente come nella quotidianità, come quando assiste ogni giorno alla onnipresente, storica, inestirpabile, cattiva amministrazione, ad ingiustizie e scempi mafiosi; come ogni Civiltà, vinta ed affranta, che attende la Provvidenza. Ed esattamente come nei Promessi Sposi, che Nove petali di Loto ricorda fortemente, Essa arriva.

Don Rodrigo, i suoi bravi e tutto il malgoverno della dominazione borbonica e straniera ci sono. In questo “spettacolo” della nostra Civiltà. Ci sono anche Renzo e Lucia a guardarli bene, non già nei due ragazzi narranti, quanto in tutti quelli mai apparsi sulla scena, come nella realtà, ma sempre presenti perché promessi sposi al riscatto.

Si, i personaggi manzoniani ci sono tutti così come trasale, vivo e vegeto sulla scena, Giotto con la sua levatura artistico-morale.

E Arte, e Cinema, e Teatro, e Storia, e Letteratura, e Società (mortificata). L’elenco di quanto appare sul palco è molto, molto lungo.

Si può solo vedere e rivedere quest’opera, ogni giorno, in ogni angolo d’Italia, a cogliere per intero il grido dei silenti.

E alla fine il pubblico, la società, la Civiltà risponde.

Un solo, rabbioso, fragoroso, applauso nella sala dà un manrovescio alla coscienza. E si vorrebbe portar via con sé Occhipinti e la sua compostezza, e chiunque abbia ideato, voluto, scritto, diretto, interpretato e promosso Nove petali di Loto.



Questa la tragica, assurda, storia (vera) di Roberto Occhipinti, operatore sociale nel campo del recupero di minori disagiati, della struttura “PreCase” il cui assoluto successo diventa attrazione per vampiri e sciacalli dei “poteri forti” che causano una serie di atti di persecuzione giudiziari che manderanno in frantumi il mirabile lavoro fatto, fino alla distruzione totale.

9 lunghissimi anni di processi, 32 imputati, 90 dipendenti, 50 ospiti andati alla malora, 5 milioni di fatturato, più di 100 genitori disperati.

Tutti annullati. E alla fine, “assoluzione. Poiché il fatto non sussiste”.

"Nove petali di Loto", che ha avuto proprio a Pescara il tragico, vero, teatro dei fatti, ha visto un'anteprima lo scorso 22 ottobre.

Definito CineprOsa da Vallone (vede l’incontro e l’intreccio tra linguaggi teatrali e cinematografic

i in un cine-spettacolo con un continuo rimbalzo narrativo tra palco e schermo), debutterà a Milano in PRIMA NAZIONALE il prossimo 18 Novembre.

Impossibile non volerlo rivedere."



Spettacolo e regia di Milo Vallone.

Testo di Milo Vallone e Luca Pompei.

Musiche originali di Gianluigi Antonelli.

Con Milo Vallone, Angelo Del Romano, Antonella De Collibus, Chiara Di Marco, Fabio Fusco.




lunedì 1 dicembre 2014

Don John la sua più grande passione è il porno, preferendolo addirittura al sesso reale.

Don John 




.wikipedia



è un film indipendente del 2013 scritto, diretto ed interpretato da Joseph Gordon-Levitt.
Questa pellicola segna il debutto dietro la macchina da presa dell'attore Joseph Gordon-Levitt in un lungometraggio[1].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Jon Martello Jr., soprannominato "Don Jon", è un ragazzo italo-americano con una vita regolare e rituale. La messa, la palestra, le pulizie maniacali della sua casa, la discoteca, le ragazze. Ma la sua più grande passione è il porno, preferendolo addirittura al sesso reale. Finché un giorno non incontra Barbara in discoteca, bellissima ragazza bionda di cui si innamora che però lo costringerà a soddisfare la sua mania pornografica in maniera clandestina. Durante la loro relazione, a tratti noiosa, anche a base di film romantici, in cui Jon cerca di essere diverso da sé per soddisfare Barbara, conosce una collega di un corso serale con cui stringe una relazione dal carattere più "psicologico". Dopo che Barbara lo lascia perché scopre che egli non ha mai smesso con la sua mania, ormai diventata una vera droga, Jon con l'aiuto dell'altra donna capirà la realtà del suo problema e troverà il vero piacere del sesso e dell'amore in una relazione.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il budget del film è stato di circa 6 milioni di dollari[2].

Titolo[modifica | modifica wikitesto]

Il titolo del film inizialmente era Don Jon's Addiction; con questo titolo infatti la pellicola viene presentata al Sundance Film Festival. Successivamente il regista Gordon-Levitt annuncia tramite il suo account Facebook che avrebbe cambiato il titolo in Don Jon con la seguente motivazione:
« Ho deciso di cambiarlo principalmente perché così è corto e semplice, se mi conoscete sapete che sono un fan della brevità. Secondo, avevo l'impressione che il vecchio titolo facesse giungere certe persone a certe conclusioni troppo in fretta. Alcune persone credevano fosse un film sulla dipendenza dalla pornografia e dal sesso, ma non è così. Don Jon è una commedia su come gli uomini e le donne si trattano tra loro, e su come i media che consumiamo possono creare aspettative irrealistiche. La storia ruota attorno a un giovane uomo che guarda troppa pornografia e una giovane donna che guarda troppi film romantici. È un tema che trovo affascinante e divertente. »
(Joseph Gordon-Levitt)

Joseph Gordon-Levitt in una scena del film

Cast[modifica | modifica wikitesto]

Joseph Gordon-Levitt scrisse la parte di Barbara proprio perScarlett Johansson, senza avere la certezza della partecipazione della star. Gordon-Levitt fu molto felice quando l'attrice accettò la parte[3].
Anne HathawayChanning Tatum e Cuba Gooding Jr. fanno dei brevi cameo, dove interpretano stelle del cinema protagonisti di film visti da Don Jon e Barbara.

Riprese e location[modifica | modifica wikitesto]

Le riprese del film iniziano il 28 giugno 2012[4] e si svolgono tra Los Angeles e Hackensack[5].

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film viene presentato al Sundance Film Festival il 18 gennaio 2013 ed il successivo 8 febbraio al Festival internazionale del cinema di Berlino[6].
Il primo trailer viene diffuso online il 22 maggio 2013.
La pellicola viene distribuita nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 27 settembre 2013, mentre in Italia arriva il 28 novembre.

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Fino al 5 dicembre 2013 il film ha incassato un totale di 30.282.081 dollari in tutto il mondo[7].

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ENDebutto, Imdb Official Site. URL consultato l'08-02-2013.
  2. ^ (ENBudgetBox Office MojoURL consultato il 27-11-2013.
  3. ^ (ENJohansson, Imdb Official Site. URL consultato l'08-02-2013.
  4. ^ (ENRiprese, Imdb Official Site. URL consultato l'08-02-2013.
  5. ^ (ENLocation, Imdb Official Site. URL consultato l'08-02-2013.
  6. ^ (ENPresentazione, Imdb Official Site. URL consultato l'08-02-2013.
  7. ^ Don Jon su Box Office MojoURL consultato il 7 dicembre 2013.


Don Jon
Don Jon.svg
Titolo originaleDon Jon
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2013
Durata90 min
Colorecolore
Audiosonoro
Rapporto2,35 : 1
Generecommediadrammatico
RegiaJoseph Gordon-Levitt
SoggettoJoseph Gordon-Levitt
SceneggiaturaJoseph Gordon-Levitt
ProduttoreRam Bergman
Produttore esecutivoNicolas Chartier
Casa di produzioneModern VideoFilmRam Bergman Productions,Voltage Pictures
Distribuzione(Italia)Good Films
FotografiaThomas Kloss
MontaggioLauren Zuckerman
MusicheNathan Johnson
ScenografiaMeghan C. Rogers
CostumiLeah Katznelson
TruccoElena ArroyKentaro Yano
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
Doppiatori italiani
Don Jon è un film indipendente del 2013 scritto, diretto ed interpretato da Joseph Gordon-Levitt.

HBO prepara un documentario su Scientology: assunti 160 avvocati












HBO prepara un documentario su Scientology: assunti 160 avvocati



In arrivo il documentario di

Alex Gibney tratto da “Going Clear”, l’avversatissimo libro di Lawrence

Wright sulla religione fondata da L. Ron Hubbard
Going-Clear-Scientology





La chiesa di Scientology è – notoriamente – abbastanza litigiosa e l’emittente HBO si

sta per cacciare in una valle di lacrime grazie al suo prossimo

documentario sull’argomento. Per fortuna è previdente: per tutelarsi, ha

appena assoldato 160 avvocati.





Contenuto originale, il film sarà tratto da Going Clear – Scientology, Hollywood & The prison of Belief, libro di Lawrence Wright già duramente avversato dalla religione fondata da L. Ron Hubbard e decostruito pezzo per pezzo in una sorta di contro-volume (divulgato da Scientology stessa).





I vertici di HBO sperano che il documentario sarà pronto per essere presentato al prossimo Sundance; firmato dal vincitore di Oscar Alex Gibney, conterrà scottanti rivelazioni anche su Tom Cruise e John Travolta.