GROUP RELATIONS CONFERENCE
Il termine Group Relations (Relazioni di Gruppo) descrive il paradigma teorico e l’approccio metodologico su cui si basa la formazione proposta dalMetodo Tavistock. E’ un metodo di ricerca e di training sul modo in cui le persone svolgono il proprio ruolo nei gruppi sociali informali come nei team di lavoro e nei sistemi organizzativi di cui sono membri per il fatto di condividere un compito comune. Alla base delle Group relations sta l’assunto che i gruppi oscillano costantemente tra l’orientamento al compito e una serie di atteggiamenti difensivi sostenuti da fantasie collettive inconsce
L’apprendimento implicito nelle Group Relations – nelle attività formative come in quelle consulenziali - non è primariamente di tipo razionale e cognitivo, bensì "esperienziale" ossia basato soprattutto sull’esperienza dal vivo dei processi gruppali e organizzativi vissuti nel "qui-e-ora" dai partecipanti o dai clienti. La griglia concettuale che struttura tale esperienza è di tipo sistemico-psicodinamico, nel senso che coniuga una lettura psicoanalitica dei processi interpersonali e gruppali con la visione dell’organizzazione come sistema di gruppi.
La formazione basata sulle Group Relations offre l'opportunità di capire e di approfondire la conoscenza:
• delle dinamiche di gruppo, istituzionali e sociali, in relazione ai ruoli, ai compiti, ai confini e alle connessioni di un sistema organizzativo
• dell’esercizio dell’autorità e del potere per se stessi e per conto degli altri, con particolare riguardo alla delega e alla rappresentanza
• delle interazioni tra innovazione, tradizione e cambiamento
• dell’impatto dei differenti stili di leadership e di followership sulla vita e sulla cultura di un'organizzazione
• del ruolo svolto da emozioni, aspettative, convinzioni, fantasie e timori nell’influenzare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità delle politiche aziendali e il benessere organizzativo
• delle relazioni tra l’organizzazione e il suo ambiente sociale, politico ed economico, specialmente in situazioni di incertezza, stress e conflitto
L’apprendimento implicito nelle Group Relations – nelle attività formative come in quelle consulenziali - non è primariamente di tipo razionale e cognitivo, bensì "esperienziale" ossia basato soprattutto sull’esperienza dal vivo dei processi gruppali e organizzativi vissuti nel "qui-e-ora" dai partecipanti o dai clienti. La griglia concettuale che struttura tale esperienza è di tipo sistemico-psicodinamico, nel senso che coniuga una lettura psicoanalitica dei processi interpersonali e gruppali con la visione dell’organizzazione come sistema di gruppi.
La formazione basata sulle Group Relations offre l'opportunità di capire e di approfondire la conoscenza:
• delle dinamiche di gruppo, istituzionali e sociali, in relazione ai ruoli, ai compiti, ai confini e alle connessioni di un sistema organizzativo
• dell’esercizio dell’autorità e del potere per se stessi e per conto degli altri, con particolare riguardo alla delega e alla rappresentanza
• delle interazioni tra innovazione, tradizione e cambiamento
• dell’impatto dei differenti stili di leadership e di followership sulla vita e sulla cultura di un'organizzazione
• del ruolo svolto da emozioni, aspettative, convinzioni, fantasie e timori nell’influenzare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità delle politiche aziendali e il benessere organizzativo
• delle relazioni tra l’organizzazione e il suo ambiente sociale, politico ed economico, specialmente in situazioni di incertezza, stress e conflitto
L’esempio più noto di questa metodologia formativa esperienziale è rappresentato dai seminari residenziali sulle relazioni di gruppo o Group Relations Conferences – come le “Leicester Conferences” in Inghilterra o in Italia le Conference ALI - Autorità Leadership e Innovazione, note anche come “Seminari di Arona”.
CHE COS’È UNA GROUP RELATIONS CONFERENCE ?
Le Group Relations Conferences (GRC) sono “organizzazioni formative temporanee create per esplorare o studiare le tensioni inerenti alla vita di gruppo con l’impiego di un metodo di apprendimento di tipo esperienziale” (Armstrong 2002)
Come molti altri eventi seminariali le GRC hanno un programma, uno staff, sessioni plenarie e piccoli gruppi, ma per altri aspetti ne differiscono profondamente:
• La GRC è un laboratorio formativo “in tempo reale”, dove i partecipanti insieme con lo staff possono esaminare criticamente differenti modelli di funzionamento gruppale e organizzativo, diverse esperienze e comportamenti lavorativi, ed il proprio modo di assumere ed interpretare ruoli di leader o di follower all’interno della Conference.
• La Conference va considerata come una vera “organizzazione temporanea”, il suo staff opera anche come management e le sessioni in cui si articola sono progettate per rispecchiare contesti organizzativi reali e per promuovere consapevolezza e apprendimento dall’esperienza del “qui-e-ora”. Perciò non prevede lezioni o presentazioni teoriche, e i membri dello staff offrono ai partecipanti delle ipotesi di lavoro a partire dalla loro esperienza e comprensione di ciò che sta accadendo durante i vari eventi.
• Come ogni altra organizzazione ha un compito primario (primary task), che è quello di fornire ai partecipanti l’opportunità di comprendere la natura delle organizzazioni attraverso la partecipazione alle varie sessioni e l’interazione con gli altri partecipanti e i membri dello staff in una sequenza di gruppi di lavoro e di riflessione. L’assunto di fondo è che attraverso l’esame e l’interpretazione della loro esperienza all’interno della Conference i partecipanti possano ampliare e approfondire la comprensione delle proprie organizzazioni di provenienza e dei ruoli formali e informali che svolgono al loro interno.
• La maggior parte delle GRC sono centrate sui temi dell’autorità, della leadership e dei processi organizzativi, ma altre si indirizzano ai più rilevanti problemi sociali contemporanei, come la sostenibilità dello sviluppo, la diversità, l’insicurezza sociale, le tensioni internazionali, la crisi del welfare.
• La GRC è un contesto volutamente interculturale: i partecipanti e i membri dello staff provengono da un ampio ventaglio di retroterra professionali e organizzativi (imprese, servizi sociali e sanitari, scuola e università, pubbliche amministrazioni, società di consulenza, volontariato e terzo settore, istituzioni politiche e religiose) e di solito anche da differenti Paesi.
• Alcune Conferences di breve durata sono non-residenziali, ma la residenzialità è un elemento caratteristico e cruciale delle GRC: vivere e lavorare insieme per un certo tempo offre una preziosa opportunità di esplorare problemi personali e collettivi, e anche processi gruppali, istituzionali e culturali, nel momento stesso in cui nascono e si sviluppano, permettendo l’emergere di nuove idee e la possibilità di metterle alla prova prima nel contesto della Conference e poi al ritorno nel proprio contesto lavorativo e di vita.
• Il focus di una GRC non è sulla personalità individuale bensì sulle connessioni tra il comportamento dell’individuo e i processi psicosociali e sistemici in cui è coinvolto. Tuttavia parte dell’apprendimento sarà personale e potrà riguardare aspetti del funzionamento individuale, ad esempio il modo in cui precoci esperienze con l’autorità (dei genitori, degli insegnanti) possono aver influenzato il comportamento di una persona nel ruolo di leader o di follower all’interno di un’organizzazione o della società in generale.
Come molti altri eventi seminariali le GRC hanno un programma, uno staff, sessioni plenarie e piccoli gruppi, ma per altri aspetti ne differiscono profondamente:
• La GRC è un laboratorio formativo “in tempo reale”, dove i partecipanti insieme con lo staff possono esaminare criticamente differenti modelli di funzionamento gruppale e organizzativo, diverse esperienze e comportamenti lavorativi, ed il proprio modo di assumere ed interpretare ruoli di leader o di follower all’interno della Conference.
• La Conference va considerata come una vera “organizzazione temporanea”, il suo staff opera anche come management e le sessioni in cui si articola sono progettate per rispecchiare contesti organizzativi reali e per promuovere consapevolezza e apprendimento dall’esperienza del “qui-e-ora”. Perciò non prevede lezioni o presentazioni teoriche, e i membri dello staff offrono ai partecipanti delle ipotesi di lavoro a partire dalla loro esperienza e comprensione di ciò che sta accadendo durante i vari eventi.
• Come ogni altra organizzazione ha un compito primario (primary task), che è quello di fornire ai partecipanti l’opportunità di comprendere la natura delle organizzazioni attraverso la partecipazione alle varie sessioni e l’interazione con gli altri partecipanti e i membri dello staff in una sequenza di gruppi di lavoro e di riflessione. L’assunto di fondo è che attraverso l’esame e l’interpretazione della loro esperienza all’interno della Conference i partecipanti possano ampliare e approfondire la comprensione delle proprie organizzazioni di provenienza e dei ruoli formali e informali che svolgono al loro interno.
• La maggior parte delle GRC sono centrate sui temi dell’autorità, della leadership e dei processi organizzativi, ma altre si indirizzano ai più rilevanti problemi sociali contemporanei, come la sostenibilità dello sviluppo, la diversità, l’insicurezza sociale, le tensioni internazionali, la crisi del welfare.
• La GRC è un contesto volutamente interculturale: i partecipanti e i membri dello staff provengono da un ampio ventaglio di retroterra professionali e organizzativi (imprese, servizi sociali e sanitari, scuola e università, pubbliche amministrazioni, società di consulenza, volontariato e terzo settore, istituzioni politiche e religiose) e di solito anche da differenti Paesi.
• Alcune Conferences di breve durata sono non-residenziali, ma la residenzialità è un elemento caratteristico e cruciale delle GRC: vivere e lavorare insieme per un certo tempo offre una preziosa opportunità di esplorare problemi personali e collettivi, e anche processi gruppali, istituzionali e culturali, nel momento stesso in cui nascono e si sviluppano, permettendo l’emergere di nuove idee e la possibilità di metterle alla prova prima nel contesto della Conference e poi al ritorno nel proprio contesto lavorativo e di vita.
• Il focus di una GRC non è sulla personalità individuale bensì sulle connessioni tra il comportamento dell’individuo e i processi psicosociali e sistemici in cui è coinvolto. Tuttavia parte dell’apprendimento sarà personale e potrà riguardare aspetti del funzionamento individuale, ad esempio il modo in cui precoci esperienze con l’autorità (dei genitori, degli insegnanti) possono aver influenzato il comportamento di una persona nel ruolo di leader o di follower all’interno di un’organizzazione o della società in generale.
Le Group Relations Conferences offrono l’opportunità di esplorare i processi interpersonali, gruppali e organizzativi in un setting specificamente disegnato per facilitarne l’esplorazione e lo studio. I processi che si manifestano nel corso di una Conference possono rispecchiare processi analoghi in atto nel contesto sociale allargato e nel quadro politico-economico globale. In questo senso la Conference può rappresentare una sorta di laboratorio sociale dove nuove idee – sull’autorità e sulla leadership, sui cambiamenti organizzativi e culturali, sulle relazioni umane nell’instabilità e nell’interdipendenza tipiche del mondo contemporaneo - possono emergere ed essere verificate in un microcosmo riflessivo per essere poi applicate su scala più ampia.
L'apprendimento attraverso l'esperienza delle GRC è diventato un modello di formazione nell'ambito della consulenza e della ricerca-azione. Fin dalle prime edizioni il loro compito primario e' stato quello di offrire ai loro membri l’opportunità di studiare la natura dell’autorità, della leadership, delle relazioni tra ruoli e delle dinamiche interpersonali, intergruppali e istituzionali che si incontrano durante gli eventi della conference. L'apprendimento allora come oggi non è di tipo didattico e avviene nel qui e ora su base esperienziale: il processo che si attiva nel sistema della GRC fa sì che apprendimento e capacita' di pensiero si sviluppino in modo intenso e veloce.
L'efficacia dell'esperienza GRC si manifesta spesso nei cambiamenti che i partecipanti operano, non necessariamente subito dopo la Conference, nel contesto della loro vita professionale e personale.
L'efficacia dell'esperienza GRC si manifesta spesso nei cambiamenti che i partecipanti operano, non necessariamente subito dopo la Conference, nel contesto della loro vita professionale e personale.
Il modello teorico di riferimento integra il pensiero sistemico con quello psicoanalitico e facilita la comprensione dei processi, consci e inconsci, che avvengono nei gruppi e tra i gruppi. Il disegno del programma di una GRC prevede un'alternanza di eventi di formato diverso e di solito include piccoli gruppi di studio, gruppi di revisione e applicazione, sessioni plenarie, grandi gruppi, matrici di social dreaming, eventi istituzionali, eventi inter-gruppo, ciascuno con una propria configurazione e uno specifico compito primario.
Nuovi strumenti sono stati aggiunti nel corso degli anni perché le GRC sono comunque e soprattutto promotrici di un'esperienza viva e in evoluzione: la scelta degli eventi e il disegno del programma, che sono una responsabilità del direttore della Conference, si adattano alle circostanze politico-sociali e al compito primario individuato per ogni singola edizione.
Nuovi strumenti sono stati aggiunti nel corso degli anni perché le GRC sono comunque e soprattutto promotrici di un'esperienza viva e in evoluzione: la scelta degli eventi e il disegno del programma, che sono una responsabilità del direttore della Conference, si adattano alle circostanze politico-sociali e al compito primario individuato per ogni singola edizione.
Nel nostro Paese le Group relations Conferences sono per lo più sconosciute, nel mondo aziendale come in quello della pubblica amministrazione, e risultano poco note persino negli ambienti accademici e tra gli psicologi e gli psicoterapeuti, sebbene si tratti di una formula che è stata pensata sia per la formazione dei manager e consulenti d’impresa sia per quella di funzionari e tecnici operanti nelle istituzioni governative, negli enti locali, nei servizi socio-sanitari e nel volontariato. Al contrario, in Gran Bretagna e in molti altri Paesi del mondo il “metodo Tavistock” è conosciuto e apprezzato sia dalle companies sia dalle organizzazioni che si occupano di servizi alla persona, e le Leicester Conferences, nonostante la loro durata, il loro costo e l’elevato impegno richiesto, continuano ad attrarre partecipanti da ogni nazione e da vari backgound professionali. In questo senso il Tavistock Institute funziona come una sorta di “casa madre” per una fitta rete internazionale di centri che operano ispirandosi allo stesso modello: del network “Group relations” fanno parte l’A.K.Rice Institute negli USA, il Tavistock & Portman NHS Foundation Trust e il Grubb Institute a Londra, OFEK in Israele e varie altre organizzazioni nei Paesi Europei, in Sud Africa, Sud America, India e Australia.
In Italia l’Associazione IL NODO group e il CESMA, entrati da alcuni anni a far parte di questa rete, organizzano annualmente dal 1998 una Group relations Conference residenziale sul modello di quella di Leicester ma di durata limitata a 4 giornate, nota con l’acronimo ALI (Autorità, leadership Innovazione).
In Italia l’Associazione IL NODO group e il CESMA, entrati da alcuni anni a far parte di questa rete, organizzano annualmente dal 1998 una Group relations Conference residenziale sul modello di quella di Leicester ma di durata limitata a 4 giornate, nota con l’acronimo ALI (Autorità, leadership Innovazione).
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