Dieci avvisi di garanzia per il " tossico " morto in comunita' Narconon
Il Comitato dei cittadini per i diritti umani (CCDU) Onlus è un'organizzazione non profit fondata dalla chiesa di Scientology
LECCO . Una decina d' avvisi di garanzia saranno notificati oggi per la morte di Giuseppe Tomba, il giovane tossicomane milanese morto mentre era in cura riabilitativa alla comunita' "Narconon Il Tucano" di Taceno. Il sostituto procuratore Bruno Casciarri conferira' domattina al perito l' incarico d' eseguire l' autopsia per stabilire le esatte cause del decesso anche se, da un primo esame esterno, sembra certo che a cedere sia stato il cuore di Giuseppe Tomba. Ora resta da stabilire perche' cio' sia potuto accadere. Gli avvisi di garanzia verranno recapitati sicuramente ai familiari del giovane perche' possano partecipare all' autopsia, ma e' presumibile riguardino anche i responsabili e gli operatori del centro che avevano avuto a che fare con Tomba nei cinque giorni di permanenza al "Tucano". Il venticinquenne era arrivato a Taceno il 9 febbraio per sottoporsi al programma di riabilitazione, che consiste essenzialmente nel vincere le crisi di astinenza da droga mediante la somministrazione di vitamine e una serie di saune. Un percorso di tre o cinque mesi, secondo i casi, al termine dei quali i familiari pagano sotto forma di donazione (la comunita' e' collegata a Scientology) una cifra che s' aggira attorno ai quindici milioni. Tomba era arrivato con un certificato del medico nel quale, dicono i responsabili del centro, non venivano evidenziati particolari problemi di salute, oltre a quelli derivanti dalla tossicodipendenza. Pare, pero' , che il giovane avesse cominciato da subito ad accusare forti malesseri, conati di vomito, una sorta di delirio, sintomi tipici dell' astinenza, ma che forse avrebbero richiesto l' intervento d' un medico: il giovane era stato visitato solo al suo ingresso in comunita' , quindi erano seguiti i consueti colloqui con gli operatori e i primi interventi di disintossicazione. Il magistrato punta ora a ricostruire quei cinque giorni trascorsi dal giovane nella comunita' e, in particolare, le ultime ore, prima del malore fatale. La comunita' del Tucano e' gia' stata in passato al centro di controlli giudiziari per i sistemi adottati, per l' elevato costo (sia pure sotto forma di donazione) e per non avere mai ottenuto l' autorizzazione regionale ad operare come comunita' terapeutica. Proprio l' altro ieri, quando Giuseppe e' morto, un anatomopatologo dell' Usl, il professor Enrico Cristofori, stava svolgendo nella comunita' una serie di verifiche disposte dalla magistratura nell' ambito di un' altra inchiesta.
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