Milano: rinvio a giudizio dell'ottobre 1988 - I centri Narconon (prima parte)
Decimo capitolo dell'imponente lavoro istruttorio del giudice milanese Guicla Mulliri e le sue conclusioni.
Il lavoro istruttorio del giudice Mulliri fu davvero imponente: 1200 pagine che toccano ogni aspetto dell'organizzazione. Al di là dei circa 40 capi di imputazione contestati, che riguardavano casi che avevano viste coinvolte persone in evidente stato di difficoltà mentale, il rinvio a giudizio analizza innumerevoli comportamenti che, seppur non inquadrabili in alcuna fattispecie di reato, scattano però una inquietante fotografia dello stato dell'organizzazione "Chiesa di Scientology" italiana (all'epoca meglio conosciuta come Dianetica, o Hubbard Dianetics Institute) della metà degli anni Ottanta. Il giudice, dopo una indagine durata alcuni anni e dopo aver escusso centinaia di testimoni, ascoltato migliaia di ore di intercettazioni telefoniche (alcuni estratti qui e qui per quanto riguarda la chiesa di Scientology), aver vagliato decine di migliaia di documenti sequestrati nelle varie sedi e presso gli avvocati del gruppo (alcuni estratti qui), stila le sue conclusioni sull'attività dell'organizzazione.
Il documento che vado a presentarvi riguarda l'attività dei centri Narconon, ancora operanti nel nostro paese nel campo della disintossicazione da tossicodipendenze, in base agli accertamenti istruttori.
Da allora sono passati quasi 20 anni e ci si augura che i comportamenti della Chiesa di Scientology italiana e delle sue affiliate, tra cui il Narconon, siano cambiati. Ma è davvero così? Lascio il giudizio alla vostra personale esperienza.
Martini
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