Maria Pia Gardini: Così sono uscita da Scientology
Entrata nell´organizzazione di Hubbard per aiutare la figlia
tossica, «fa carriera» versando cifre sempre più alte; oggi fa parte di
un´associazione contro le sette.
Tutto cominciò con una sauna: «Ma sì - mi dissi - che male mi può fare?». Puccy - al secolo Maria Pia Gardini, cugina dell´imprenditore Raul reso celebre negli anni Novanta da una storia di tangenti - ha impiegato anni e dilapidato un capitale per accorgersi che un programma di purificazione non è affatto innocuo se è Scientology ad organizzarlo, promuoverlo e venderlo a caro prezzo.
Cosa si nasconde dietro al vapore? Una volta agganciata la ricca, colta, professionalmente realizzata Maria Pia, Scientology non la molla più: l´esca appesa all´amo è la figlia Federica, e tramite lei avviene il contatto tra la Gardini e la pseudo-chiesa di Ron Hubbard. Per farla finita con l´eroina, nella primavera del 1983 la ventiduenne Federica entra volontariamente in uno dei centri Narconon, strutture di disintossicazione e riabilitazione per tossicodipendenti legate a Scientology.
Dopo otto mesi Federica esce dal centro di Pordenone: non si droga più ma ha sviluppato un´altra dipendenza. «Mamma - dice a Maria Pia nell´ottobre dell´84 - voglio entrare in Scientology».
L´anno successivo, dopo aver proseguito il percorso nel movimento in Italia e in Danimarca, per convincerla a finanziare anche il trasferimento negli States, Federica si rivolgerà alla madre dicendo: «Se non entri anche tu sarò costretta a disconnettere da te». Che nel gergo scientologista significa: dovrò tagliare i rapporti con chi è ostile nei confronti del movimento.
Va da sé che Maria Pia cede e - come racconta in I miei anni in Scientology, un libro-colloquio con Alberto Laggia (Edizioni Paoline, pp. 147, euro 14) - comincia a propria volta a frequentare i proseliti di Hubbard. Il primo passo è la sessione di auditing. Di cosa si tratta? «È un pacchetto di 12 ore e mezza di ascolto affidato a un auditor, una persona - racconta la Gardini nel libro - che sta seduta di fronte a te e ti aiuta a raccontarti».
Nulla di diverso da quello che si fa in una normale seduta di psicoterapia (peraltro duramente avversata da Scientology), salvo scoprire - per niente a buon mercato - di aver da raccontare ben più di quanto si immagini: «Nelle successive sessioni di auditing - si legge nel libro - vengo indotta ad andare indietro nel tempo fino alle mie vite passate».
Altre sorprese attendono Puccy quando comincia la scalata agli otto livelli di OT, che nell´astruso linguaggio scientologista sta per
operathing thetan, colui che raggiunge lo stato di completa libertà spirituale. Il meccanismo dell´Organizzazione è in marcia. Maria Pia sborsa cifre sempre più considerevoli di denaro per pagare i corsi, i materiali e i soggiorni in Italia, Danimarca e Stati Uniti: diventerà una delle più brillanti e stimate auditor della chiesa di Hubbard, insignita nel 1988 e nel 1990 del titolo - prestigioso in seno alla setta - di miglior auditor del pianeta. Sommando le cosiddette «libere donazioni », dalle tasche di Puccy finiscono nelle casse di Scientology almeno un milione e ottocentomila dollari. Nel frattempo, però, Federica è morta di Aids e Maria Pia ha aperto gli occhi: nel 1994 inizia una battaglia giudiziaria per riavere indietro i suoi soldi, riuscendo a recuperare meno di un terzo. Oggi fa parte dell´Associazione per la ricerca e l´informazione sulle sette (Aris) Toscana: «Qualche buon motivo per entrare in Scientology - è la conclusione del libro - ci sarà sempre ma saranno comunque troppo pochi rispetto a quelli che ho trovato per uscire».
Tutto cominciò con una sauna: «Ma sì - mi dissi - che male mi può fare?». Puccy - al secolo Maria Pia Gardini, cugina dell´imprenditore Raul reso celebre negli anni Novanta da una storia di tangenti - ha impiegato anni e dilapidato un capitale per accorgersi che un programma di purificazione non è affatto innocuo se è Scientology ad organizzarlo, promuoverlo e venderlo a caro prezzo.
Cosa si nasconde dietro al vapore? Una volta agganciata la ricca, colta, professionalmente realizzata Maria Pia, Scientology non la molla più: l´esca appesa all´amo è la figlia Federica, e tramite lei avviene il contatto tra la Gardini e la pseudo-chiesa di Ron Hubbard. Per farla finita con l´eroina, nella primavera del 1983 la ventiduenne Federica entra volontariamente in uno dei centri Narconon, strutture di disintossicazione e riabilitazione per tossicodipendenti legate a Scientology.
Dopo otto mesi Federica esce dal centro di Pordenone: non si droga più ma ha sviluppato un´altra dipendenza. «Mamma - dice a Maria Pia nell´ottobre dell´84 - voglio entrare in Scientology».
L´anno successivo, dopo aver proseguito il percorso nel movimento in Italia e in Danimarca, per convincerla a finanziare anche il trasferimento negli States, Federica si rivolgerà alla madre dicendo: «Se non entri anche tu sarò costretta a disconnettere da te». Che nel gergo scientologista significa: dovrò tagliare i rapporti con chi è ostile nei confronti del movimento.
Va da sé che Maria Pia cede e - come racconta in I miei anni in Scientology, un libro-colloquio con Alberto Laggia (Edizioni Paoline, pp. 147, euro 14) - comincia a propria volta a frequentare i proseliti di Hubbard. Il primo passo è la sessione di auditing. Di cosa si tratta? «È un pacchetto di 12 ore e mezza di ascolto affidato a un auditor, una persona - racconta la Gardini nel libro - che sta seduta di fronte a te e ti aiuta a raccontarti».
Nulla di diverso da quello che si fa in una normale seduta di psicoterapia (peraltro duramente avversata da Scientology), salvo scoprire - per niente a buon mercato - di aver da raccontare ben più di quanto si immagini: «Nelle successive sessioni di auditing - si legge nel libro - vengo indotta ad andare indietro nel tempo fino alle mie vite passate».
Altre sorprese attendono Puccy quando comincia la scalata agli otto livelli di OT, che nell´astruso linguaggio scientologista sta per
operathing thetan, colui che raggiunge lo stato di completa libertà spirituale. Il meccanismo dell´Organizzazione è in marcia. Maria Pia sborsa cifre sempre più considerevoli di denaro per pagare i corsi, i materiali e i soggiorni in Italia, Danimarca e Stati Uniti: diventerà una delle più brillanti e stimate auditor della chiesa di Hubbard, insignita nel 1988 e nel 1990 del titolo - prestigioso in seno alla setta - di miglior auditor del pianeta. Sommando le cosiddette «libere donazioni », dalle tasche di Puccy finiscono nelle casse di Scientology almeno un milione e ottocentomila dollari. Nel frattempo, però, Federica è morta di Aids e Maria Pia ha aperto gli occhi: nel 1994 inizia una battaglia giudiziaria per riavere indietro i suoi soldi, riuscendo a recuperare meno di un terzo. Oggi fa parte dell´Associazione per la ricerca e l´informazione sulle sette (Aris) Toscana: «Qualche buon motivo per entrare in Scientology - è la conclusione del libro - ci sarà sempre ma saranno comunque troppo pochi rispetto a quelli che ho trovato per uscire».
coop lilium protesta: «non accettiamo lezioni da scientology =comitato dei cittadini per i diritti umani ccdu (scientology)
RispondiElimina„La Lilium protesta: "Non accettiamo lezioni da Scientology"“ . Gabriella Maffiolettti (Adiantum); Silvio De Fanti; Paolo Roat (Scientology)
Comunicato Stampa
Il presidente della coop. Lilium Vittorio Lupinetti respinge le accuse mosse da Ccdu (scientology) e Adiantum. Gabriella Maffiolettti (Adiantum); Silvio De Fanti; Paolo Roat (Scientology) AVV.F.MIRAGLIA FRANCESCO
Le due associazioni Gabriella Maffioletti;( Andiantum)Silvio De Fanti; Paolo Roat (scientology)
ad inizio settembre sono entrati nella struttura di San Giovanni Teatino: dopo la visita hanno denunciato tutta una serie di presunte carenze e violazioni (ragazzi sedati, strutture inadeguate simili a lager) nella gestione dei giovani pazienti con problematiche psichiatriche.
Ma Lupinetti respinge tutte le accuse e parla di «campagna stampa denigratoria» su «vicende giudiziarie definite e concluse». Il presidente si dice sorpreso da certe affermazioni anche perché durante e dopo la visita in Lilium «non abbiamo ricevuto nessun loro riscontro o rilievo mossoci: ora registriamo improvvisamente il clamore».
I vertici della coop si difendono e ricordano che durante l'ispezione «riscontrammo arroganza e indisponibilità preconcetta in risposta alla nostra apertura, finanche a giungere ad espressioni scurrili e a toni e ad atteggiamenti chiaramente provocatori».
Lupinetti poi attacca: «Ci accorgemmo purtroppo, e non potevamo certo immaginarlo, di avere di fronte le posizioni riconducibili alla battaglia ideologica del movimento di Scientology e dei suoi adepti, visto che gli stessi ne fanno dichiaratamente parte. Scientology è ben nota ai media di tutto il mondo. Tra le più oltranzistiche posizioni assunte c'è la furibonda, rozza e primitiva lotta contro la psichiatria, portata avanti ideologicamente, senza basi scientifiche e soltanto con le specifiche motivazioni pseudo-religiose che le sono proprie».
Lilium ne è convinta: «il Comitato Cittadini per i Diritti Umani è diretta emanazione di Scientology». Il presidente difende poi l'opera dei 100 dipendenti, «persone in carne e ossa coinvolte in un impegno quotidiano e difficile» e rivendica «l' importanza del nostro lavoro, nella cura e nell'assistenza di minori in grave disagio».
Per tutte le accuse «immotivatamente rivolte» Lilium assicura: «chiederemo dovuto conto in tutte le sedi opportune e nei confronti di Ccdu e Adiantum assumeremo ogni atto volto a preservare l'integrità della nostra reputazione e ad ottenere ristoro dei gravi danni che ingiustamente e assurdamente ci sono stati arrecati.
http://www.cooplilium.it
www.liliumvideo.it
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Coop. Lilium, "false le accuse nei nostri confronti, vi raccontiamo la verità"... La lettera di diffida del Presidente Vittorio Lupinetti
RispondiEliminaDiffida da parte della Soc. Coop. Lilium all'Avv. Francesco Miraglia - al Comitato dei Cittadini e per i Diritti Umani CCDU (scientology)- Pronto Soccorso Famiglia ed Associazione "Educhiamoli a casa". Si diffida chiunque a divulgare notizie false sulla Cooperativa Lilium, considerando che i fatti raccontati in questi giorni sono frutto di una distorta rappresentazione della realtà da parte degli organi di stampa e di persone che le hanno impropriamente diffuse. Questo è confermato dall'archiviazione da parte della Procura della Repubblica di Chieti del fatto divulgato. Gabriella Maffioletti (Andiantum) Paolo Roat, Silvio De Fanti (CCDU) scientology
Per dover di verità e sicuri del nostro lavoro, noi raccontiamo i fatti così come sono realmente accaduti.
ATTO DI DIFFIDA
Nella mia qualità di Presidente e legale rappresentante della Lilium Società Cooperativa a r.l. Onlus, con sede in San Giovanni Teatino (CH) Contrada Sambuceto, Via Verdi n. 18, formulo con la presente espresso invito e diffida ad astenervi per l'avvenire dal pubblicare notizie e riferimenti, concernenti la predetta Lilium, privi del necessario preventivo rigoroso controllo e verifica circa la loro fondatezza ed attendibilità, nonché del necessario contraddittorio con la rappresentanza della Lilium stessa, e tali da causare conseguentemente ingiustificata gravissima ed irreparabile lesione dell'immagine, della reputazione, del prestigio e del decoro della Lilium.
..................................www.cooplilium.................Anche per ciò che riguarda le notizie e gli articoli inerenti a presunti episodi di acquisto e circolazione di droga ed alcool all'interno della comunità Lilium, asseritamente coinvolgenti giovani pazienti ed educatori della stessa Lilium, si esprime la convinzione che anche simili episodi siano frutto di una falsa e tendenziosa esposizione.
Si precisa in proposito che la Lilium, oltre a sottoporre il personale da assumere alle proprie dipendenze in qualità di educatori, infermieri ed operatori a preventivi test psicoattitudinali eseguiti dall'Ufficio A.I.A.S.U. diretto dal noto psichiatra e criminologo Prof. Francesco Bruno, fà effettuare sistematici controlli a sorpresa sia sul personale dipendente sia sui pazienti ricoverati in comunità al fine di verificare l'eventuale assunzione di sostanze stupefacenti.
Si vuol dire in altri termini che la Lilium ha assunto ed assume tutte le iniziative atte a prevenire ed evitare il verificarsi di fenomeni del genere di quelli oggetto di esposto da parte dell'Avv. Francesco Miraglia, avendo estrema cura e manifestando il massimo scrupolo per tutto ciò che attiene alla tutela dell'incolumità e della salute dei pazienti ricoverati nella comunità dalla stessa gestita, nella consapevolezza delle gravi e/o gravissime problematiche di tali pazienti sono portatori.
Nei sensi e nei termini innanzi precisati, si invitano e diffidano pertanto gli organi di stampa interessati a pubblicare con la massima urgenza le conseguenti rettifiche relative ai cennati articoli.
Salvo e riservato ogni diritto, ragione ed azione spettante alla Lilium, anche per il ristoro dei gravissimi e forse irreparabili danni e pregiudizi ingiustamente subiti e subendi a seguito della pubblicazione e propalazione delle notizie sopra richiamate.
http:// www.cooplilium.it/ http:// www.liliumvideo.it http:// www.liliumnotizie.it
Presidente Soc. Coop LILIUM
Vittorio Lupinetti
SECONDA DIFFIDA DA PARTE DELLA SOC.LILIUM ALL'AVV.F.MIRAGLIA FRANCESCO-AL COMITATO DEI CITTADINI PER I DIRITTI UMAN (scientologyI-PRONTO SOCCORSO FAMIGLIA ED ASSOCIAZIONE "EDUCHIAMOLI A CASA". Gabriella Maffiolettti (Adiantum); Silvio De Fanti; Paolo Roat (Scientology)
RispondiEliminaNella mia qualità di Presidente e legale rappresentante della Lilium Società Cooperativa a r.1. Onlus, con sede in san Giovanni Teatino (CH) Contrada Sambuceto, Via Verdi n. 18, formulo con la presente espresso invito e diffida ad astenervi per l'avvenire dal pubblicare notizie e riferimenti, concernenti la predetta Lilium, privi del necessario preventivo rigoroso controllo e verifica circa la loro fondatezza ed attendibilità, nonché del necessario contraddittorio con la rappresentanza della Lilium stessa, e tali da causare conseguentemente ingiustificata gravissima ed irreparabile lesione dell'immagine, della reputazione, del prestigio e del decoro della Lilium.
Gabriella Maffiolettti (Adiantum); Silvio De Fanti; Paolo Roat (Scientology)
Nella precisata mia qualità formulo altresì espresso invito e diffida a voler provvedere all'immediata rettifica di notizie e riferimenti alla Lilium, già pubblicati, con titoli, tenore e contenuto gratuitamente ed ingiustamente diffamatori, e finanche calunniosi.
Si fa riferimento in particolare agli articoli concernenti pretesi "abusi e droga nella comunità", "nella comunità circolavano droga ed alcool", "droga alcool e abusi sessuali in comunità: la Lilium denunciata", "droga e abusi su minori nel centro Lilium", e ad analoghi articoli similari, comparsi sulle testate giornalistiche online: "ChietiToday", "Abruzzo24ore.tv", "PrimaDanoi.it", "il-Cittadino" ed altre, nonché in vari Blog.
..............................www.cooplilium.it..................... Si vuoI dire in altri termini che la Lilium ha assunto ed assume tutte le iniziative atte a prevenire ed evitare il verificarsi di fenomeni del genere di quelli oggetto di esposto da parte dell' Avv. Francesco Miraglia, avendo estrema cura e manifestando il massimo scrupolo per tutto ciò che attiene alla tutela dell'incolumità e della salute dei pazienti ricoverati nella comunità dalla stessa gestita, nella consapevolezza delle gravi e/o gravissime problematiche di tali pazienti sono portatori.
Nei sensi e nei termini innanzi precisati, si invitano e diffidano pertanto gli organi di stampa interessati a pubblicare con la massima urgenza le conseguenti rettifiche relative ai cennati articoli.
Salvo e riservato ogni diritto, ragione ed azione spettante alla Liliurn, anche per il ristoro dei gravissimi e forse irreparabili danni e pregiudizi ingiustamente subiti e subendi a seguito della pubblicazione e propalazione delle notizie sopra richiamate.
http://www.cooplilium.it/ http://www.liliumvideo.it http://www.liliumnotizie.it
Il Presidente
Vittorio Lupinetti
Avvocato condannato a tre anni Il giudice riconosce colpevole Francesco Miraglia.
RispondiElimina„
Avvocato condannato a tre anni Il giudice riconosce colpevole Francesco Miraglia. l termine di un lungo processo per tentata estorsione
• di Carlo Gregori Sei in:Gazzetta di Modena
Al termine di un lungo processo per tentata estorsione, come imputato unico, ieri pomeriggio il tribunale ha condannato l’avvocato Francesco Miraglia riconoscendolo autore del reato ascrittogli. La sentenza letta dal giudice monocratico Maria Cristina Bellentani prevede una pena di tre anni di carcere, cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, 1.500 euro di multa, 20mila euro di provvisionale per la parte civile (avvocato Pier Francesco Rossi) e liquidazione dei danni in separata sede civile.
In sostanza, il giudice ha riconosciuto che il legale nel 2005 ha cercato di ottenere da una sindacalista 200mila euro per risarcire un operaio comunale perché a suo dire non sarebbe stato tutelato. Per spingerla a pagare la somma, avrebbe mostrato foto compromettenti della donna al suo avvocato esponendosi a una sorta di ricatto. Ma la somma non è mai stata pagata e, nonostante un violento stress, la sindacalista ha denunciato Miraglia avviando un percorso giudiziario per lei molto doloroso. Ha dovuto raccontare ai familiari del tradimento compiuto ai danni del marito per giustificare le foto osé e ha affrontato con dolore ma a testa alta la testimonianza a un processo pubblico, seguita da quella del marito. Proprio per aver visto le foto osé l’avvocato che allora seguiva la sindacalista, che ha testimoniato, presentò un esposto contro Miraglia all’Ordine degli avvocati che poi ha aperto un procedimento. E anche dopo l’episodio con il collega, secondo quanto ricostruito dalla Procura, le vessazioni contro le sindacalista continuarono pesantemente fino al recapito a casa di buste anonime con le foto. «La mia assistita è rinfrancata dopo tutto quello che ha passato - spiega l’avvocato Rossi per la parte civile - e questa sentenza arriva a fare giustizia alla fine di un iter che ha messo a dura prova la sua serenità. Ha affrontato questa vicenda scabrosa con coraggio».
di Carlo Gregori
L’avvocato Miraglia, difeso dal collega Daniele Ferrari, ha fatto subito sapere che ricorrerà in appello. «La causa verrà prescritta tra poco tempo - ha spiegato - ma intendo rinunciare alla prescrizione per avere un giudizio che mi renda il mio onore. Da tifoso dell’Inter mi piace ricordare Mourinho quando dice che ad essere il numero uno bisogna affrontare vittorie e incidenti di percorso. Questo per me è davvero un grave incidente di percorso, ma saprò superarlo e ne uscirò: ne sono certo».
Miraglia contesta la tentata estorsione e soprattutto la condanna: «Saprò far valere le mie ragioni in secondo grado. Intanto pubblicherò al più presto sul mio sito tutto il materiale documentario su questa vicenda».
La condanna di ieri per ora non avrà risvolti di alcun tipo: l’interdizione dai pubblici uffici non avrà efficacia fino alla fine dell’iter giudiziario. Stessa cosa per eventuali sanzioni dell’Ordine degli avvocati. Come noto, anni fa per aver accusato l’Ordine di Modena, Miraglia venne querelato (è stato da poco assolto) e quindi, da allora, tutti i procedimenti disciplinari nei suoi confronti vengono trattati dall’Ordine di Bologna.
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