Annullato in parte il decreto con cui il Tribunale dei minori aveva fatto allontanare i ragazzi ospiti dell'istituto
La Corte d'appello «riabilita» il Cearpes
Dominique Quattrocchi |
«Con la segretazione degli atti violato il diritto della difesa». Le conseguenze
IL TEMPO.IT 16/12/2005 24:00
Ieri la riabilitazione, anche se l'inchiesta penale da
parte della Procura della repbblica di Chieti è ancora aperta. Nel corso
di una conferenza stampa il presidente di Cearpes, Dominique
Quattrocchi, l'avvocato Dante Angiolelli e il sindaco di San Giovanni
teatino, Verino Caldarelli, hanno reso noto il decreto emanato il 29
novembre scorso dalla Corte d'Appello dell'Aquila che ha accolto
parzialmente il ricorso presentato dalla cooperativa Cearpes e, in
proprio, dal suo presidente, il quale - è stato specificato - non figura
tra i 18 indagati. Ma ieri si è affrontato soltanto il discorso di
natura civilistica, relativo appunto al provvedimento a suo tempo
adottato dal Tribunale dei Minori. Ed ecco il testo del dispositivo
della Corte d'appello: «Si accoglie il reclamo e per l'effetto si
annualla parzialmente il decreto impugnato nella parte in cui si
dispone, senza alcuna motivazione al riguardo, la segretazione degli
atti. Si dichiara non luogo a provvedere nel resto per avere l'impugnato
decreto esaurito completamente i suoi effetti (con l'allontanamento dei
ragazzi, n.d.r.) per mutamento della situazione di fatto e per essere
totalmente privo di effetti ultrattivi». In parole chiare i giovani
ospiti (trattasi di ragazzi con grossi problemi di carrattere
psicologico) sono stati allocati in altre strutture. Ma - hanno
puntualizzato Quattrocchi e l'avv. Angiolelli, che ha assistito Cearpes,
assieme all'avv. Bruno Porreca, già presidente della Corte d'Appello
aquilana - i ragazzi allontanati possono tornane nella struttura Cearpes
se lo vorranno, ovviamente con le necessarie autorizzazioni da parte di
genitori o tutori. Angiolelli ha riepilogato i termini del ricorso
basato sul rilievo di presunte illegittimità che hanno viziato il
provvedimento del Tribunale dei minori: mancato rispetto dei diritti
della difesa, del cosddetto giusto processo e del contraddittorio tra le
parti, previsto anche nei giudizi civili. La Corte d'appello
dell'Aquila ha focalizzato l'annullamento parziale del provvedimento
impugnato soprattutto sulla segretazione degliatti che avrebbe impedito a
Cearpes di conoscere gli elementi sulla cui base è stato disposto il
contestato allontanamento dei giovani ospiti. Dal canto suo Dominque
Quattrocchi ha evidenziato come questa vicenda abbia gettato unja
cattiva luce su Cearpes, che da vent'anni opera con tutte le necessarie
autorizzazioni e nel rispetto delle legge in un campo così complesso
come quello della riabiliotazione di ragazzi difficili. Il sindaco
Caldarelli ha nuovamente dato atto (lo aveva già fatto in altra
occasione) della serietà con cui opera Cearpes: «Non avevo dubbi e la
recente sentenza conferma che era giusta la sensazione positiva
sull'attività della struttura»
Nessun commento:
Posta un commento