The Believer
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The Believer è un film del 2001, diretto da Henry Bean e scritto con la collaborazione di Mark Jacobson.
I fatti e i percorsi narrati nel corso del film sono ispirati alla vita di Daniel Burros, membro attivo dell'American Nazi Party, antisemita convinto seppure sia stato circonciso e cresciuto secondo le tradizioni ebraiche della famiglia.
Indice
Trama
The Believer è la storia di Daniel Balint, un giovane skinhead neonazista
di periferia. Fin dall'inizio mostra il suo sentimento riguardo al
concetto di razza: sceso da un bus insieme a un ebreo aspetta di
avvicinarlo in una strada isolata per massacrarlo a calci e pugni. La
sera stessa partecipa a un raduno di militanti fascisti ed estremisti di destra, che sembrano voler parlare della sola politica e del concetto di nazione e identità, infatti, non appena Daniel si intromette parlando delle leggi razziali naziste e dell'idea di razza pura, nessuno gli dà credito, ma riuscirà comunque ad aprirne un lungo discorso che colpirà il capo della riunione, Curtis Zampf.
Facendosi strada nel mondo del neofascismo
e del neonazismo si convince di uccidere Ilior Manzetti, un ebreo
bulgaro direttore di una banca d'investimento. Per fare ciò occorre
tempo e denaro, e di questo si occupa Curtis, il quale comunque mostra
timore nel farsi avanti politicamente con un omicidio.
Dopo essere uscito da casa di Curtis, Danny si ritrova con alcuni
suoi amici neonazisti e con loro fa a botte contro due persone di colore
in una strada di NY. Entrambe le parti vengono incarcerate, ma Danny e i
suoi amici vengono liberati sotto cauzione pagata da Carla, un'amica di
Curtis.
Per tutto il film è ricorrente una scena d'infanzia di Daniel: ancora
piccolo in una classe di una scuola ebraica, comincia una lunga
conversazione con il professore di religione su Abramo, sul peccato originale e sui problemi dell'ebraismo e del "popolo eletto", fino a quando scappa di classe correndo per le scale scendendo i piani.
Daniel viene contattato da un giornalista del New York Times,
che si era in precedenza inserito sotto mentite spoglie nel circolo dei
seguaci di Curtis, e una mattina lo incontra in un ristorante. Con lui
apre un lungo discorso sul sionismo, gli ebrei e la sessualità, un possibile complotto ebraico
(dal controllo dei media, alla finanza), ma durante l'intervista il
giornalista fa capire di essere molto arguto, dal momento che,
informandosi sul passato di Danny, è venuto a scoprire che da piccolo è
stato istruito in una scuola ebraica arrivando a celebrare il bar mitzvah.
La cosa fa innervosire Danny a tal punto che tira fuori una pistola
minacciando il giornalista di uccidersi se avesse pubblicato l'articolo
sul NY Times.
Su invito di Curtis, Daniel, insieme al suo amico Billings, si reca presso un campo di skin neonazisti per adempiere a ciò che ha promesso, cioè uccidere Manzetti, e nel frattempo imparare il più possibile del nazismo e del problema ebraico.
Ma è proprio durante questo periodo di addestramento che la banda di
neonazisti viene portata in tribunale da due ristoratori ebrei che sono
stati da loro picchiati. Il giudice dà ai ragazzi due possibilità:
passare un mese in carcere o partecipare a una seduta con sopravvissuti
all'Olocausto.
Durante la seduta, i ragazzi scherniscono e insultano i partecipanti
all'incontro. Uno dei presenti ricorda un episodio di crudeltà che ha
vissuto durante la guerra: suo figlio, a soli tre anni, è stato ucciso
da un soldato tedesco sotto i suoi occhi. Daniel è disgustato dal fatto
che il sopravvissuto non avesse avuto la forza di reagire. Quando gli
anziani presenti gli rispondono che lui stesso non si sarebbe comportato
diversamente, Daniel lascia l'incontro. L'episodio diventerà un
pensiero ricorrente per il protagonista, che si ripensa a riviverlo
dapprima nel ruolo del soldato, e successivamente nel ruolo dell'ebreo,
in un futile tentativo di resistenza.
Daniel, insieme ai nuovi amici, organizza un attentato dinamitardo nella sinagoga
principale della città piazzando una bomba sotto il pulpito,
programmandola per l'esplosione alcuni giorni dopo la celebrazione
religiosa. Tuttavia la bomba non esplode, probabilmente a causa di un
difetto nell'alimentazione del detonatore.
Danny, nel frattempo, si muove per fare un passo avanti e viene
coinvolto da Drake nel tentato omicidio di Manzetti. Appostati fra i
cespugli di notte, Drake e Daniel attendono che Manzetti esca da un
edificio dove ha tenuto una conferenza, Daniel mira, spara ma sbaglia,
forse di proposito. Ciò fa infuriare Drake che crede che lo abbia fatto
apposta e realizza che Daniel in realtà è ebreo, cosa che sospettava da
tempo. Ne nasce una lite durante la quale Daniel spara a Drake prima che
lui faccia altrettanto e scappa via convinto che Drake sia morto.
Curtis apre un'associazione fascista alla luce del sole e incarica
Danny di farsi carico della raccolta fondi. Le prime conferenze di
Daniel sembrano un successo, ma, dato che, oltre ai militanti, servono
anche i soldi per la retta e l'affitto, Daniel si muove anche in questa
direzione. Durante un colloquio con un bancario circa la donazione di
quest'ultimo nasce un diverbio durante il quale Daniel accusa il
potenziale finanziatore di essere un ebreo.
La vita di Daniel si fa sempre più complicata, stretta tra
l'antisemitismo e la sua riscoperta della religione ebraica, che avviene
a seguito dell'incontro con ex compagni di scuola, ormai adulti, che
frequentano la sinagoga. Anche Carla, la ragazza di cui Daniel si è
invaghito, si appassiona allo studio dell'ebraico e del ebraismo,
apparentemente al fine di conoscere il nemico. A tal proposito, resasi
conto che Daniel legge e parla l'ebraico, si fa insegnare questa lingua e
insieme leggono passi della Torah. Addirittura Carla arriva a
partecipare a incontri in sinagoga. I due hanno anche una discussione su
come il Dio degli ebrei sia essenzialmente indefinibile e distante
dagli uomini.
Daniel sembra ritrovare l'identità ebraica
persa, ma, mentre partecipa a una preghiera insieme a dei vecchi amici,
litiga con un vecchio compagno di scuola, Avi, circa il sionismo e il nazismo,
che Danny pone sullo stesso livello, ovvero ideologie razziste. Su
queste parole scatta la rissa con Avi e Daniel viene accompagnato fuori
dall'edificio. La sera stessa, Daniel tiene un discorso con personalità
importanti impegnate nel neofascismo a New York su invito di Curtis, ma,
durante il discorso invita i presenti ad amare gli ebrei in quanto
questo l'unico modo per distruggere un popolo che con l'odio si
rafforza. Il messaggio non viene colto e quando Daniel inizia a cantare
una preghiera in ebraico, viene allontanato dalla moglie di Curtis,
infuriata per l'atteggiamento tenuto da Danny.
Tuttavia Daniel, ancora preso dal proposito di uccidere un ebreo,
mette una bomba nella sinagoga, proprio sotto il pulpito e la programma
per le 19:30 del giorno seguente, orario in cui si svolgerà la funzione
del Sabato.
La mattina del giorno dell'esplosione, al telegiornale viene data la
notizia dell'omicidio di Manzetti. Anche se tutti credono sia stato
Daniel, in verità è stato Drake, il compagno neonazista sopravvissuto al
colpo di fucile.
La sera fatidica, Daniel viene colpito dal rimorso, soprattutto
perché alla preghiera vi sono alcuni suoi amici cari, e, dopo essersi
sostituito al lettore ufficiale della preghiera, avverte tutti di
fuggire il prima possibile dalla sinagoga. Solo lui rimane all'interno
aspettando l'esplosione per liberarsi di quella vita oramai diventata un
tormento.
Prima di morire ha nuovamente la visione ricorrente di lui alla
scuola ebraica. Questa volta Daniel si vede adulto. Il professore
desidera continuare il discorso su Isacco che, dice, potrebbe essere
morto e risorto nel nuovo mondo. Simbolicamente, Danny lo ignora e
continua testardamente a salire le scale, trovando solo infinite altre
scale, altri pianerottoli e lo stesso professore che lo invita a
desistere poiché "non c'è nulla là sopra".
The Believer | |
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Daniel Balint davanti a un ebreo |
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Titolo originale | The Believer |
Lingua originale | ebraico, inglese |
Paese di produzione | USA |
Anno | 2001 |
Durata | 102 min. |
Colore | B/N, colore |
Audio | sonoro |
Rapporto | 1.66: 1 |
Genere | drammatico |
Regia | Henry Bean |
Soggetto | Henry Bean, Mark Jacobson |
Sceneggiatura | Henry Bean |
Produttore | Susan Hoffman, Christopher Roberts |
Produttore esecutivo | Daniel Diamond, Jay Firestone, Adam Haight, Eric Sandys |
Casa di produzione | Fuller Films, Seven Arts Pictures |
Fotografia | Jim Denault |
Montaggio | Mayin Lo, Lee Percy |
Effetti speciali | Drew Jiritano, Thomas Viviano, Andrew Mortelliti, Andrea Swistak |
Musiche | Joel Diamond |
Scenografia | Susan Block |
Costumi | Alex Alvarez, Jennifer Newman |
Trucco | Renee Di Dio, Renee Von Maluski, Angela Gallagher, Seth Lombardi |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Premi | |
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Premi
- Il film ha vinto il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival del 2001.
- Il film ha anche vinto il Gran Premio al Moscow International Film Festival del 2001.
Incassi e critica
Gli incassi furono scarsi: il film ottenne 416.925 dollari, con un budget di 1.8 milioni di dollari[1]. Il film venne comunque acclamato dalla critica[2][3].
Curiosità
Il film è tratto da un'opera teatrale scritta dallo stesso Henry Bean.
Note
- ^ The Believer (2002) - Box Office Mojo
- ^ (EN) Scheda su The Believer di Rotten Tomatoes
- ^ The Believer (movie review) BBC, 4 December 2001
Voci correlate
Bibliografia
- Henry Bean, The Believer: Confronting Jewish Self-Hatred, New York, Thunder's Mouth Press, 2002. ISBN 1-56025-372-X.
Collegamenti esterni
- (EN) Sito ufficiale
- (EN) Scheda su The Believer dell'Internet Movie Database
- (EN) Sito non ufficiale
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