La formazione per educatori di comunità
LILIUM Soc. Coop. Sociale a.r.l. ONLUS
Sede Legale: via Verdi, 18 - 66020 S. Giovanni Teatino (CH) Italia
di Paola Di Mercurio
Le
Comunità Socio-Sanitarie per minori
rappresentano un utile contesto per tutti quei ragazzi che presentano
problematiche di tipo familiare, comportamentale, psico-pedagogico.
L’educatore
professionale opera nei servizi socio-sanitari e attraverso l’elaborazione di
un progetto mette in atto interventi educativi finalizzati alla promozione
della persona e al suo benessere psico-fisico.
Il
ruolo dell’educatore psichiatrico di
comunità è promuovere, favorire, sostenere i percorsi di sviluppo e creare
ambienti favorevoli nei quali il processo educativo si possa manifestare: tali
ambienti, oltre che fisici, sono luoghi di pensiero, di riflessione e di
formazione.
L’educatore
psichiatrico si trova implicato in una relazione educativa difficile e
faticosa, specialmente quando opera all’interno di una Comunità per minori.
In
sostanza si presentano due realtà: da un lato c’è il minore, portatore di
sofferenze, abbandoni e violenze di vario tipo e che esprime questo suo disagio
mettendo in atto comportamenti e modalità che evidenziano aggressività, iper
eccitazione e silenziosità. Dall’altro lato c’è l’adulto, l’educatore, segnato
a volte dal timore nascosto di non essere capace di fronteggiare e contenere
tali comportamenti.
È
proprio sulla figura dell’educatore che va posta la maggiore attenzione: egli
diviene punto di riferimento per il minore, al contempo, diviene oggetto di
amore e odio.
L’adolescente
considera l’educatore un punto di riferimento, percepisce la sua vicinanza, sa
che è lì per lui, per prendersi cura dei suoi bisogni, per aiutarlo a “tirar
fuori” il meglio di se, ovvero per educarlo. Allo stesso tempo però, il minore
nutre dei sentimenti di odio nei confronti dell’educatore che tanto ammira, non
sopporta le regole che questi gli impone, non accetta il nuovo e diverso stile
di vita, non si fida di quell’adulto che a fine turno va via lasciandolo alle
cure di qualcun altro, ricordandogli, in tal modo, gli altri adulti del suo
passato che lo hanno abbandonato (genitori, amici…).
L’educatore
si trova pertanto a dover sperimentare questo, ed altro ancora, nel contesto
educativo che gli si presenta dinnanzi ogni giorno, trovandosi a fronteggiare
le emozioni e i comportamenti esplosivi/implosivi dell’utente.
L’educatore
deve quindi accettare di trovarsi implicato, anche involontariamente,
all’interno di una relazione educativa in cui dovrà “mettere in gioco” le
proprie emozioni, i propri vissuti personali e le proprie aspettative.
Egli
è chiamato a problematizzare la sua figura-posizione dentro e fuori la
relazione, ad interrogare il suo modo di intervenire e ad esaminare le sue
metodologie d’intervento con l’utente.
Proprio
allo scopo di permettere che gli obiettivi educativi siano costantemente
perseguiti e i contenuti verificati e controllati, si considera essenziale una formazione costante e continua dell’educatore
psichiatrico.
È
importante una formazione che tenga conto e fronteggi il carico di frustrazioni
a cui l’educatore è esposto: sentirsi responsabili di minori, la susseguente
ansia che può generarsi, le identificazioni proiettive degli utenti nei suoi
confronti, lo scarso riconoscimento della professione sociale.
Affrontare
la formazione dell’educatore psichiatrico comporta una rilettura ragionata di
quelli che sono i problemi fondamentali della “cura della mente”. Occorre fare
un’analisi pedagogica dei termini e delle questioni che, seppur dense di
significato psichiatrico, psicologico e neurologico, possono assumere specifici
significati se visti dal punto di vista della pedagogia.
La
pedagogia ha come oggetto di studio l’educazione, ma incontra difficoltà
nell’affermarsi pienamente a causa dell’enorme distanza tra sapere pedagogico e
prassi educativa, permettendo così l’instaurarsi di due fenomeni degenerativi:
-
l’allontanamento della pedagogia dai reali
problemi del “fare in educazione”;
-
l’assunzione acritica, da parte
dell’educatore, di strumenti, metodi e teorie che hanno poco a che fare con
l’effettivo compito di chi è chiamato ad educare.
Si
assiste al fenomeno dell’ibridazione del ruolo dell’educatore che, a seconda
del tipo di disciplina da cui cerca di ricavare elementi utili per il suo
operato, assume le vesti di un quasi infermiere o di un quasi
psicologo. Ciò
accade specialmente laddove l’educatore è chiamato ad intervenire in contesti e
in situazioni già in sé oggetto di contesa di saperi diversi, come nel caso
della “cura della mente”.
Alla
luce di tali considerazioni è importante una formazione permanente che tenga
conto di tre obiettivi principali:
1.
Sviluppare capacità personali e di
gruppo nel riconoscere, elaborare e contenere situazioni fortemente ansiogene e
di notevole tensione.
È
importante che gli educatori imparino a conoscersi, a cogliere le proprie
reazioni, utilizzandole come segnali per agire con modalità pensate ed
elaborate;
2.
Collocare il lavoro di comunità all’interno
di quadri teorici di riferimento: individuare e approfondire tematiche che
riguardano l’utenza della comunità.
La
formazione diventa, così, momento in cui i membri dell’Equipe condividono i
contenuti teorici e progettano gli interventi educativi;
3.
Creazione
e mantenimento della struttura organizzativa.
Permette
di individuare e sostenere un quadro organizzativo con ruoli e funzioni chiare,
accordando gli obiettivi, le aree di riferimento e i tempi sia agli educatori
che agli utenti, utili per costruire insieme il contesto educativo.
La
Cooperativa Lilium definisce degli
spazi e dei tempi in cui poter offrire agli educatori una formazione
permanente. All’inizio del rapporto di lavoro vi è una formazione di base che
ha lo scopo di far conoscere i metodi e gli strumenti di lavoro che si andranno
ad utilizzare. In seguito vi è una formazione continua che consiste in incontri
di formazione trimestrali, di due giorni ognuno. I destinatari sono tutti i
membri del personale dell’Equipe. Gli argomenti che vengono affrontati sono
organizzativi (un giorno) e terapeutici (l’ altro).
Inoltre,
per l’anno 2010, sono stati predisposti i seguenti corsi di formazione con i
rispettivi Enti promotori:
Da
oltre 10 anni CESMA organizza, con il TAVISTOCK di Londra, seminari
esperienziali;
- Cemea del Lazio: corso di formazione
operatori del tempo libero.
Il
corso si svolge a Orilo Romano e si articola in due fine settimana (dal giovedì
alla domenica) in cui si
permette, agli educatori, di acquisire strumenti adeguati all’organizzazione di gruppi di bambini e adolescenti in varie situazioni quali: centri di vacanza, attività scolastiche ed extra-scola stiche, ludoteche, campi scuola.
- Cemea del Piemonte: corso di
formazione per animatori dei centri vacanza.
Si
svolge a Torino ed è caratterizzato da cinque incontri (ogni incontro comprende
il sabato e la domenica) in cui sono affrontati il tema del gioco e del ruolo
dell’educatore, ritmi di vita e organizzazione dei centri e dei soggiorni
estivi, costruzione di giocattoli e altre attività manuali, l’esprimersi
attraverso il video, la grafica e la manipolazione plastica.
Si
tratta di iniziative che vanno dal progetto d’attività al progetto pedagogico.
- Cemea della Toscana: Vacanza
formativa all’Isola d’Elba
Si
pone l’obiettivo di vivere una situazione di vita comunitaria con momenti
strutturati e tempi personali: consente di sperimentare attività espressive e
costruttive recuperando la dimensione del fare e del fare insieme.
- Cemea Toscana: la metodologia dei
Cemea.
Un’occasione
per avvicinarsi alla metodologia dei CEMEA: vivere una situazione di vita
collettiva e riflettere sui contenuti educativi che emergono dai rapporti
interpersonali, esprimere la propria creatività.
- Cemea del Mezzogiorno: corso di
formazione per operatori socio – educativi.
Il
corso si articola in due incontri che si svolgono presso la Cooperativa Lilium:
si propone di valorizzare il momento del
gioco e delle attività manuali come strumento di crescita, fornendo ai
partecipanti strumenti operativi e
spunti di riflessione per approfondire i diversi aspetti che caratterizzano la
proposta educativa, la gestione degli spazi, la strutturazione delle attività,
la programmazione alla relazione con gli utenti.
Nel
prossimo numero de L’Onda verranno approfonditi i Progetti di ricerca –
intervento per le Comunità terapeutiche della Cooperativa Lilium di seguito
riportati:
- Tavistock Clinic;
- Corso di pet – terapia;
- Progetto corso con Prof.re Giovanni
Guerra;
- Progetto corso con Prof.re Francesco
Bruno.
Lilium Soc. Coop. Sociale a.r.l. ONLUS -
Sede Legale: via Verdi, 18 - 66020 San Giovanni Teatino (CH) Italia
www.cooplilium.it
P.Iva/C.F./Reg. Imprese: 02081170694 - Reg. Imprese di Chieti - REA: 150621 - Albo Soc. Coop.: A119138 - Capitale sociale: € 5.5000,00 i.v.
tel./fax Uffici Amministrativi +39 085.9431044 / +39 085.9431264 - tel./fax Ass. Sociali 085.9431296 / +39 085.9431929
sito web: www.cooplilium.it - mail: info@cooplilium.it - marketing@cooplilium.it - assistentisociali@cooplilium.it
Nessun commento:
Posta un commento