lunedì 17 marzo 2014

Un terzo degli adolescenti con patologie psichiatriche fa uso continuo di droghe

Un terzo degli adolescenti con patologie psichiatriche fa uso continuo di droghe

Il dato emerge dal progetto di collaborazione svolto tra l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Dipartimento per le Politiche Antidroga per l'individuazione precoce delle situazioni di vulnerabilità e dei familiari a rischio
 




Un paziente psichiatrico su tre, tra i minori, fa uso continuo di droghe. Ciò riguarda in particolare le psicosi, i gravi disturbi del comportamento, i tentati suicidi. E' quanto emerge dal progetto di collaborazione svolto tra l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Dipartimento per le Politiche Antidroga finalizzato all'individuazione precoce, a scopo preventivo, delle condizioni comportamentali e delle situazioni familiari a rischio e dei soggetti particolarmente vulnerabili in età prepuberale, con particolare riferimento all'area del disturbo psichiatrico giovanile. Il dato evidenzia come l'abuso di droghe si ritrovi come concausa di patologie psichiatriche severe.
LA DIPENDENZA - L'abuso di sostanze stupefacenti, o altre cause comunque fortemente droga-correlate come gli incidenti stradali causati dalla guida sotto l’effetto di alcol e/o droga, risulta al primo posto quale causa di morte per la popolazione compresa tra i 14 e i 20 ani di età. Dai dati della letteratura risulta anche che il tempo medio che intercorre tra l'inizio dell'assunzione di droghe e la diagnosi, e quindi l'inizio di un trattamento, è in media di 6 anni. Infine è noto ormai quali siano i profili psicopatologici e sociali dei ragazzi e delle famiglie più a rischio. Su 350 accessi al Pronto Soccorso del Bambino Gesù per patologie psichiatriche, un terzo ha come causa o concausa l'abuso di droghe, anche quelle cosiddette leggere (cannabinoidi). Un dato empirico in linea con quanto emerge dagli altri Paesi industrializzati.
Il fenomeno dell'uso di stupefacenti in età pediatrica ha subìto delle modificazioni nel corso degli anni. In particolare si è registrato un significativo incremento dell'uso, nonché una diversificazione dello stesso. L'assunzione in età pediatrica può determinare un'alterazione dei fisiologici processi di maturazione cerebrale. Conseguenza di tali disturbi cerebrali sono differenti deficit delle funzioni cognitive importanti quali l'attenzione, la memorizzazione, l'apprendimento e la motivazione.
Le malattie psichiatriche esordiscono per il 50% entro i 18 anni di età e per il 75% entro i 25 anni di età. La popolazione pediatrica (fino ai 18 ani) affetta da patologie psichiatriche è di circa il 20% sul totale dei minori (il dato è ampio, ma sono incluse anche condizioni a minimo impatto come disturbi del linguaggio, disturbi di attenzione). Considerando le malattie psichiatriche più severe, l’incidenza in età pediatrica scende all'8-10%.
IL PROGETTO - Alla luce di questi dati è evidente l'importanza della prevenzione per cercare di limitare il fenomeno dell'uso di qualsiasi droga e della dipendenza che ne può conseguire prima che si presenti. Proprio in quest'ottica si inquadra il progetto di collaborazione tra l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri (E.D.I – Early Detection and Intervention).
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L'INCONTRO - Il progetto sarà presentato nel corso del convegno "Disagio giovanile: individuare i soggetti a rischio, prevenire le difficoltà". L'incontro, che si terrà alle ore 18:00 del 16 gennaio presso l'Auditorium della sede di San Paolo Fuori le Mura, è organizzato dal Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione del Bambino Gesù con la partecipazione del Capo del Dipartimento per le Politiche Antidroga, professor Giovanni Serpelloni, e del presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari, Monsignor Zygmunt Zimowski.

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