giovedì 30 gennaio 2014

ATTACCO ALLA PSICHIATRIA sciocchezze CCDU ONLUS (Scientology)

ATTACCO ALLA PSICHIATRIA sciocchezze del CCDU ONLUS (Scientology)

 
 
di Cesare Lanza
 

Ho ricevuto questo comunicato su una mostra multimediale dal titolo "Psichiatria: un viaggio senza ritorno. Passato e presente degli errori ed orrori psichiatrici" che si svolgerà a Trento, Palazzo della Regione, Sala di Rappresentanza, dal 18 al 21 e dal 25 al 28 marzo. Ecco il testo del comunicato: "Questa mostra itinerante ha già fatto tappa con notevole successo in diverse città italiane e proseguirà dopo Trento in altre città quali Milano, Verona, Roma, Novara, ecc. La mostra è il compendio di oltre 40 anni di ricerca con inediti filmati storici e interviste ad oltre 160 persone tra medici, avvocati, pedagogisti e testimonianze di persone che hanno subito abusi psichiatrici o hanno perso dei familiari a causa dei "trattamenti" psichiatrici. Tutto ciò offre innumerevoli spunti di riflessione per legislatori, medici, sostenitori dei diritti umani e privati cittadini al fine di riportare la psichiatria entro i confini della legge, eliminandone gli abusi. L'obiettivo dichiarato è quello di informare i cittadini e specialmente di sensibilizzarli sulle violazioni dei diritti umani perpetrate in modo particolare ai danni delle categorie
più deboli. La mostra include anche una sezione che tratta dettagliatamente il tema dell'ADHD e della somministrazione di psicofarmaci ai bambini, tema molto caldo in Trentino a causa degli screening tenuti in alcune scuole della Vallagarina. Ma forse non si sa che questi screening si diffondono a macchia di leopardo anche in altre zone d'Italia e proseguono, sostenuti attivamente da vari centri di neuropsichiatria infantile particolarmente attivi, come ad esempio nelle vicine scuole di Bosco Chiesanuova e nella provincia di Belluno. E che dire dell'elettroshock? Recentemente è stata inviata una petizione al Ministero della Salute per riportare in auge l'elettroshock. E ha suscitato molto scalpore la recente intervista shock rilasciata dal dott. Cassano in cui, negando tout court la realtà
dei fatti, ha promosso l'elettroshock spacciandolo come cura miracolosa. Poche persone sanno che
l'elettroshock si pratica ancora a Pisa, dove lavora il dott. Cassano, come pure a Brescia, Oristano, Cagliari, Bressanone e Brunico, e in varie cliniche private a Roma, Verona e Bologna.
La mostra include una sezione anche su questo tema. Lo sapevate che lo stesso Ugo Cerletti, inventore dell'elettroshock, durante un suo discorso alla Sorbona negli anni 50, affermò che
questa "terapia" doveva essere cancellata? Altro tema scottante è quello del TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio). Pur essendo una regione privilegiata, anche in Trentino abbiamo raccolto testimonianze di persone che hanno ricevuto gravi abusi e sono state condotte ingiustamente in un ospedale psichiatrico. La natura del TSO dovrebbe essere quella di un provvedimento sanitario di carattere eccezionale, che limita la libertà personale di chi vi è soggetto. Ma è veramente così?
Le storie di abuso che abbiamo raccolto indicano una realtà differente. Il video introduttivo della mostra dice: "Pensi che la psichiatria non abbia nulla a che fare con te? Ripensaci". La psichiatria ha ormai un immenso potere e si è inserita in tutti i gangli del potere e della società. Solo se diveniamo vittime di abusi psichiatrici e solo quando colpiti direttamente ci rendiamo conto del pericolo, ma a
quel punto potrebbe essere troppo tardi. Le informazioni ottenibili visitando la mostra non sono attualmente disponibili da nessun'altra parte, se non compiendo una lunga e faticosa ricerca.
Paolo Roat, Coordinatore Regionale CCDU ONLUS Sezione di Trento
www.ccdutrento.org - ccdutrento@tiscali.it. Sito nazionale: www.ccdu.org"


RISPONDO: ho affidato la risposta all'amico Domenico Mazzullo, un noto psichiatra romano. " Caro Cesare, suscita indignazione, ma anche una profonda tristezza dover constatare che ancora si sostengano sciocchezze simili. Indignazione in quanto, come psichiatra, mi sento personalmente interessato da queste accuse, false, infondate, frutto della solita demagogia di mestiere, non provate, nè provabili, ma solo denunciate come verità assiomatiche e indiscutibili. A chi si permette di affermare sciocchezze simili, spetta l'onere della prova e della documentazione dei fatti denunciati. Visiterò certamente la mostra per rendermi conto personalmente degli "errori", sempre possibili, in ogni attività umana e quindi anche nella psichiatria, come in ogni branca della Medicina, ma gli organizzatori della mostra mi dovranno convincere, che tra i miei colleghi psichiatri e non si sa perchè proprio tra loro, esista e si sia selezionata una percentuale altissima di sadici torturatori, emuli dei medici delle SS naziste, i quali, contravvenendo al primo dovere del medico, si siano specializzati in Psichiatria per esprimere appieno i loro istinti sadici, compiendo quegli "orrori" che sembrano così universalmente diffusi. Ma provo anche una profonda tristezza, perchè penso che queste affermazioni, espresse con tale sfrontata prosopopea, vadano a danno proprio di quei pazienti che si vorrebbe difendere dalla iniqua sopraffazione e violenza degli psichiatri stessi. Penso a quei pazienti che potrebbero giovarsi delle cure proposte dagli psichiatri e che, invece, impauriti dalle fallaci e pretestuose parole di chi parla senza cognizione di causa, rinunciano a curarsi adeguatamente, condannandosi a subire la violenza della malattia. Distogliere i malati da cure e terapie adeguate, è una grave responsabilità. Al signor Paolo Roat, che con tale sicumera e prosopopea, parla di "errori ed orrori psichiatrici" e horribile dictu, addirittura di elettroshock, vorrei chiedere, se abbia mai visto un malato psichiatrico vero, se abbia mai assistito alla devastante realtà della malattia mentale, se abbia mai assistito alla "crudelissima applicazione dell'elettroshock", se si sia mai trovato ad assistere un suo familiare affetto da una malattia della psiche, se abbia mai provato su di sè i morsi della depressione, se abbia mai conosciuto e dialogato con qualche psichiatra, che abbia dedicato la propria vita, come ogni medico, a cercare di alleviare la sofferenza di chi è meno fortunato di lui. O ha solo letto qualche libro e visto qualche film, tipo il famoso "Qualcuno volò sul nido del cuculo" e da questi ha tratto le sue conclusioni? Ha mai, il signor Paolo Roat, assistito personalmente alla macabra e crudele applicazione dell'elettroshock ? Ha mai, il signor Paolo Roat, visto un paziente schizofrenico, affetto da una impressionante catatonia acuta mortale, aver salva la vita grazie all'elettroshock, unica terapia in grado di salvarlo? O ha mai visto un paziente gravissimamente depresso, ad altissimo rischio di suicidio, tornare a sorridere già dopo una sola, o due applicazioni di elettroshock? Credo proprio di no, altrimenti non si esprimerebbe nei termini in cui si è espresso. L'elettroshock, una terapia comunemente in uso ed approvata in tutti i paesi europei e di oltre oceano, viene proprio in Italia, demonizzata e costretta ad essere applicata in semi-clandestinità, a causa di pregiudizi e di ignoranza che ricordano il Medioevo. Auguro, al signor Paolo Roat, di non dover mai conoscere su un proprio familiare, o su se stesso, la realtà della malattia mentale, raccomandandogli, altresì di documentarsi bene, prima di parlare. Domenico Mazzullo. d.mazzullo@tiscali.it " Ai lettori, e a chiunque sia interessato, oltrechè naturalmente a Paolo Roat, la possibilità di replicare e, comunque, intervenire su questo tema tanto delicato e controverso.

 


Nessun commento:

Posta un commento