venerdì 17 gennaio 2014

La Corte d'appello «riabilita» il Cearpes


Annullato in parte il decreto con cui il Tribunale dei minori aveva fatto allontanare i ragazzi ospiti dell'istituto 

La Corte d'appello «riabilita» il Cearpes 

 

Dominique Quattrocchi

 «Con la segretazione degli atti violato il diritto della difesa». Le conseguenze 

 

IL TEMPO.IT 16/12/2005 24:00
Ieri la riabilitazione, anche se l'inchiesta penale da parte della Procura della repbblica di Chieti è ancora aperta. Nel corso di una conferenza stampa il presidente di Cearpes, Dominique Quattrocchi, l'avvocato Dante Angiolelli e il sindaco di San Giovanni teatino, Verino Caldarelli, hanno reso noto il decreto emanato il 29 novembre scorso dalla Corte d'Appello dell'Aquila che ha accolto parzialmente il ricorso presentato dalla cooperativa Cearpes e, in proprio, dal suo presidente, il quale - è stato specificato - non figura tra i 18 indagati. Ma ieri si è affrontato soltanto il discorso di natura civilistica, relativo appunto al provvedimento a suo tempo adottato dal Tribunale dei Minori. Ed ecco il testo del dispositivo della Corte d'appello: «Si accoglie il reclamo e per l'effetto si annualla parzialmente il decreto impugnato nella parte in cui si dispone, senza alcuna motivazione al riguardo, la segretazione degli atti. Si dichiara non luogo a provvedere nel resto per avere l'impugnato decreto esaurito completamente i suoi effetti (con l'allontanamento dei ragazzi, n.d.r.) per mutamento della situazione di fatto e per essere totalmente privo di effetti ultrattivi». In parole chiare i giovani ospiti (trattasi di ragazzi con grossi problemi di carrattere psicologico) sono stati allocati in altre strutture. Ma - hanno puntualizzato Quattrocchi e l'avv. Angiolelli, che ha assistito Cearpes, assieme all'avv. Bruno Porreca, già presidente della Corte d'Appello aquilana - i ragazzi allontanati possono tornane nella struttura Cearpes se lo vorranno, ovviamente con le necessarie autorizzazioni da parte di genitori o tutori. Angiolelli ha riepilogato i termini del ricorso basato sul rilievo di presunte illegittimità che hanno viziato il provvedimento del Tribunale dei minori: mancato rispetto dei diritti della difesa, del cosddetto giusto processo e del contraddittorio tra le parti, previsto anche nei giudizi civili. La Corte d'appello dell'Aquila ha focalizzato l'annullamento parziale del provvedimento impugnato soprattutto sulla segretazione degliatti che avrebbe impedito a Cearpes di conoscere gli elementi sulla cui base è stato disposto il contestato allontanamento dei giovani ospiti. Dal canto suo Dominque Quattrocchi ha evidenziato come questa vicenda abbia gettato unja cattiva luce su Cearpes, che da vent'anni opera con tutte le necessarie autorizzazioni e nel rispetto delle legge in un campo così complesso come quello della riabiliotazione di ragazzi difficili. Il sindaco Caldarelli ha nuovamente dato atto (lo aveva già fatto in altra occasione) della serietà con cui opera Cearpes: «Non avevo dubbi e la recente sentenza conferma che era giusta la sensazione positiva sull'attività della struttura»

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