mercoledì 11 dicembre 2013

CNN Scientology una Storia di Violenza 5a Parte A - RD DELLA VERITA parte 3

 CNN Scientology una Storia di Violenza 5a Parte A 

Il Comitato dei cittadini per i diritti umani (CCDU) Onlus è un'organizzazione non profit fondata dalla chiesa di Scientology

RD DELLA VERITA parte 3

28 aprile 2010
Quella che segue è la terza parte del RD della Verità scritto sul St. Petersburg Times il 23 Giugno 2009 – La prima parte potrete trovarla nella pagina dedicata al RD della Verità ed anche la 2a –
In vari video  Marty Rathbun parla in modo esteso di quanto viene descritto di seguito ed i suoi video sono nella pagina  VIDEO per chi volesse approfondire.
SP TIMES ha fatto un grosso lavoro per sostenere la causa di molti indipendenti non ha ceduto alle pressioni di DM, abbiamo anche avuto notizia che a Flag il giorno delle uscite dei vari articoli Scientologists, OTs etc. venivano mandati da OSA in giro per supermercati, centri commerciali edicole etc. a compare quante più copie potessero e toglierle così dal mercato.

Scientology: Giustizia Ecclesiastica, Parte 3 di 3 in un rapporto speciale sulla  Chiesa di Scientology

di Thomas C. TobinJoe Childs, Times Staff Writers
In Stampa: Martedì, 23 Giugno, 2009
© Traduzione e note a cura di Martini, giugno 2009 – che ringraziamo.
I quattro executive di alto rango ora fuoriusciti dicono che non solo il leader David Miscavige aggrediva fisicamente i membri del suo staff esecutivo, ma ne aggrediva anche le menti. Costringeva spesso gruppi di manager a tuffarsi in piscina o in uno stagno, completamente vestiti. Li radunava per confessioni di gruppo che spesso si trasformavano in zuffe con tutti che picchiavano tutti. Mike Rinder, che per due decenni ha difeso Scientology sui media, non poteva più accettare ciò che stava avvenendo all’interno. «Dal punto di vista Scientology» sostiene Rinder, le tattiche usate per mantenere allineati gli executive «sono errate. Non sono Scientology standard. Semplicemente non sono umanitarie. E sono solo l’applicazione del Male».
I portavoce della chiesa confermano che a volte i manager ricevono l’ordine di tuffarsi vestiti in piscina e che esiste la confessione di gruppo. Quelle pratiche sono parte del sistema di “giustizia ecclesiastica” imposta a chi è scarsamente produttivo. Dicono che Rinder e gli altri disertori non riuscivano a tenere il passo della Sea Org, un mondo duro i cui membri dedicano la vita al servizio di Scientology. Piuttosto che accettare i propri fallimenti, ora i disertori gettano un’ombra sinistra su cose che sono del tutto normali. La Sea Org è «Un equipaggio di duri figli di puttana», afferma Tommy Davis, portavoce della chiesa che ha alle spalle 18 anni di affiliazione. «La Sea Org non è una democrazia. I suoi membri seguono le direttive di un uomo chiamato L. Ron Hubbard. Essi si attengono alle sue indicazioni… e noi le seguiamo alla lettera, fino alla punteggiatura. E se sei in disaccordo con tutto questo, o se non ti piace, allora non fai parte del gruppo. Perciò te ne vai».


Un thetan migliore

L’ordine arrivò verso le 22 di una sera d’inverno: presentarsi subito in piscina.
Per tutta la base a est di Los Angeles una settantina di membri dello staff indossarono l’uniforme della Marina. David Miscavige era di nuovo insoddisfatto del suo equipaggio. La punizione che il leader aveva in mente non era nuova ai membri della Sea Org. Hubbard, il defunto fondatore della chiesa, scaraventava “fuoribordo” i suoi sottoposti già negli anni ’70, quando da una nave chiamata Apollo dirigeva le attività di Scientology.
Miscavige fece allineare il personale in divisa davanti al trampolino e, uno alla volta, li fece saltare in piscina. Prima del tuffo Norman Starkey, già capitano dell’Apollo, li invitò a diventare degli esseri spirituali migliori, recitando uno dei motti tradizionali della Sea Org:
rimettiamo i tuoi errori e peccati alle profondità [del mare], e confidiamo che ne riemergerà un thetan migliore.
Miscavige ordinò al gruppo di non cambiarsi e, ancora gocciolanti, di recarsi in ufficio e restarci fino a che non avessero capito in che cosa avevano sbagliato. Tom De Vocht non ricorda il motivo per cui quella fredda sera di inverno del 2005 Miscavige si era infuriato. Ma ricorda bene i dubbi che lo assalirono mentre sedeva lì, fradicio e tremante. Che cosa ci faccio qui?
De Vocht era entrato nella chiesa all’età di dieci anni portatovi dalla madre, ed era diventato uno dei top executive della sede spirituale Scientology di Clearwater. Ma nei mesi successivi a quel bagno di massa stentava sempre più a riconoscersi nell’organizzazione. Come non la riconosceva più Rinder, entrato in piscina con De Vocht quella stessa notte.
Altri due executive avevano già risolto i propri dubbi. Marty Rathbun, che per anni era stato braccio destro di Miscavige, se ne era andato nel 2004. Amy Scobee, che aveva ricoperto parecchi incarichi esecutivi, lo fece nel 2005. Tutti e quattro i disertori, che ora parlano pubblicamente per la prima volta, hanno prestato servizio in Sea Org per oltre 25 anni.
«Giusto, sbagliato o diverso che fosse, ero convinto di stare facendo il bene dell’Umanità e questo non lo ritratto» dice oggi De Vocht, fuoriuscito nel 2005. «Ma più restavo dentro più tutto diventava più folle, via via che Dave conquistava il potere».

Normale Vs. anormale

La confessione è radicata nella cultura Scientology. Ammetti tutti i tuoi cattivi pensieri e le tue trasgressioni, non tralasciare nulla e ti sentirai libero, leggero, gioioso.
I quattro disertori sostengono che Miscavige aveva elevato la pratica a nuovi livelli. Organizzava confessioni di gruppo note come “seances” [séance: seduta spiritica - N.d.T.] Gli executive dovevano confessare i peccati commessi contro Miscavige, rivelare i cattivi pensieri su Scientology e fare rivelazioni personali, tra cui le fantasie sessuali. Chi non tirava fuori qualche trasgressione veniva tormentato dagli altri affinché ammettesse qualcosa, qualsiasi cosa. «E Dave stava lì seduto e ascoltava, e si divertiva un mondo» ricorda De Vocht, rammentando una seance in cui Miscavige colpì l’executive Marc Yager e lo scaraventò a terra, per poi rivolgersi alla afroamericana Faith Schermerhorn, funzionaria di medio livello. «Le fa: “a proposito, (Yager) pensa che i neri siano dei negri [particolarmente dispregiativo - N.d.T.] e non vuole che Scientology aiuti i neri. Dagli un calcio”. Yager era ancora a terra e la donna lo prese a calci».
«In quella fottuta stanza erano tutti fuori di testa, fuori controllo» prosegue. «Anche io presi qualcuno a pugni. Tutti facevano a botte. E urlavano, strepitavano. Era un inferno, che diavolo sta succedendo?».
La chiesa ha fornito al St. Petersburg Times delle dichiarazioni giurate in cui Yager e la Schermerhorn negano che l’episodio sia mai avvenuto. Yager sostiene di non avere pregiudizi verso gli afroamericani e di essere amico della Schermerhorn. La donna, a sua volta, scrive di non aver mai sentito Miscavige usare la parola negro: «In realtà so che Mr. Miscavige è stato chi in Scientology ha fatto di più per le persone di colore».
Rinder parla in particolare di una confessione di gruppo del 2004 in cui Rathbun, suo amico di lunga data, finì per aggredirlo. «Ti alzi in piedi davanti a 50 persone che gridano e urlano “Che cosa hai fatto? Sappiamo che hai fatto questo e quest’altro”. Io sono lì e dico “No, non ho mai fatto nulla del genere”». Il gruppo si coalizzò contro di lui. Doveva aver fatto qualcosa. Forza, che cosa hai fatto? Su tiralo fuori, confessa che cosa hai fatto. «E visto che io non dicevo nulla Marty mi saltò addosso» prosegue Rinder. «Un comportamento totalmente psicotico. In Scientology c’è un termine specifico: Contagio di Aberrazione… quando metti assieme un gruppo la gente si stimola a vicenda per fare cose folli».
Davis, che è succeduto a Rinder come portavoce della chiesa, sostiene che in Scientology non si usa il termine “seance” e che Miscavige non ha mai incoraggiato la violenza. Ma non si sorprende che Rathbun abbia aggredito Rinder, visto che aggrediva di continuo gli altri dirigenti.
Secondo Rinder quel momento terribile è solo uno degli esempi dell’atmosfera corrosiva che si respirava nella base Scientology vicino a Los Angeles. «Si cerca di mettere l’uno contro l’altro, di aizzare. Tu lo sai, e lo vedi». L’aggressione di Rathbun «non fu motivata da odio nei miei confronti, ma dall’istinto di sopravvivenza».
Davis cita una direttiva del fondatore di Scientology che incoraggia i membri a “stare di fronte” e a “ripulirsi” ogni qual volta facciano qualcosa che danneggia il gruppo. È una delle caratteristiche delle organizzazioni di successo. «Non c’è scopo punitivo e sicuramente non ha mai lo scopo di far sentire colpevoli» aggiunge.
Secondo la chiesa Rathbun e De Vocht si erano comportati in modo talmente inappropriato – maltrattamenti agli staff – che fu loro richiesto di confessarsi pubblicamente. «Erano senz’altro colpevoli, avevano senz’altro apertamente violato le usanze del gruppo» conferma la portavoce della chiesa Jessica Feschbach. «E sono stati affrontati dai propri pari che hanno chiesto: che succede? Questa è una delle responsabilità del gruppo».
La portavoce aggiunge che tradire il gruppo può anche avere come conseguenza un “fuoribordo”. È uno dei rituali della Sea Org, proprio come altri ordini religiosi hanno i propri rituali.
Starkey, il sessantaseienne ex capitano dell’Apollo, afferma che nei suoi cinquant’anni di carriera scientologa ha assistito a numerosi “fuoribordo”. «Se un membro della Sea Org combina pasticci lo scaraventi oltre il fottuto bordo della nave» dice. «Cade in acqua, dà due bracciate, raggiunge lo scalandrone, sale sul ponte e torna al suo posto. Impara la lezione e non lo fa più. Sa che è quello il modo in cui operiamo. La Sea Org è anche questo».
Monique Yingling, avvocato della chiesa, dice che il “fuoribordo” fa parte della giustizia ecclesiastica: «Non si tirano indietro e non se ne vergognano». È stato fatto centinaia di volte e si prendono le doverose misure di sicurezza. Nell’esempio raccontato da De Vocht e Rinder, prosegue, la piscina era riscaldata, c’erano a disposizione degli asciugamani e anche un bagnino. E Miscavige non era nemmeno presente.
Ma secondo i due disertori il leader c’era eccome. «Era proprio lì, e rideva» racconta Rinder. «Si divertiva un mondo». L’uomo non ricorda alcun asciugamano, né quella sera né l’altra decina di volte in cui le guardie accompagnarono corposi gruppi di staff sulle rive dello stagno dentro cui dovettero saltare, completamente vestiti. Contesta l’affermazione della Yingling secondo cui l’episodio del “fuoribordo”, così come descritto, è una pratica accettata della chiesa. Sostiene invece che è una pratica intesa a risolvere questioni individuali, non di gruppo. Davis stesso racconta di aver punito in quel modo un suo subordinato. «Era un tipo che continuava a fuggire, a sparire – faceva errori, lavorava male » racconta. «Era mia responsabilità mantenere alti gli standard etici della Sea Org. Certo, assolutamente. Ho buttato dentro il tizio». Se i disertori non riuscivano a sopportare certe punizioni, prosegue il portavoce, avrebbero potuto andarsene molti anni prima. «La fottuta porta non era chiusa a chiave. E se avevano problemi di quel genere allora dovevano andarsene prima».

Ardente e pragmatico

Non solo i disertori erano dei rammolliti, ma non riuscivano nemmeno a tenere il passo lavorativo di Miscavige, dice la chiesa. Rathbun aveva pasticciato talmente tanti degli incarichi che gli erano stati affidati, come ad esempio la gestione della causa per omissione di soccorso della McPherson, che Miscavige dovette occuparsene personalmente, tanto da dover distogliere l’attenzione da questioni ben più importanti.
Dopo la dipartita di Rathbun, Miscavige si concentrò completamente sui piani di crescita dell’organizzazione: «Il 2004 ha rappresentato una svolta paradigmatica, è stato il punto in cui tutto è cambiato» sostiene Davis. «Il punto in cui Mr. Miscavige è riuscito a realizzare ciò che aveva sempre voluto fare».
Davis ci mostra un DVD di pubblicità Scientology ora in onda sulle TV via cavo. Si tratta di un programma multi-milionario di espansione internazionale per aprire una serie di “org ideali” ognuna delle quali fornita di aule per i corsi, display che spiegano Scientology ai non addetti, strutture per gruppi comunitari che si occupano di diseredati e numerose stanze per l’auditing, l’assistenza spirituale che rappresenta il nucleo di Scientology.
La chiesa ha riorganizzato il suo sito Web, migliorato i libri fondamentali di Scientology e restaurato i filmati granulosi delle conferenze di Hubbard. Tutto questo è stato fatto e ottenuto negli ultimi quattro anni ed è stato programmato, studiato, diretto e creato da Miscavige.
Il portavoce lo descrive come un leader molto “pragmatico” che lavora alle consolle di video-editing, si occupa dei manoscritti, collabora alla stesura dei copioni e ogni notte resta sveglio per ascoltare le 3000 conferenze di Hubbard e istituire un ufficio costruzioni che provveda alle necessità dei 66 nuovi edifici che la chiesa ha acquistato dal 2004 ad oggi.
Miscavige è una persona ardente e appassionata, dice il portavoce, ma non si comporta mai in modo degradante, crudele o violento e non ha mai alterato la policy della chiesa, la quale ha convocato a Clearwater una quindicina di manager internazionali per parlare con il Times. Tutti hanno detto di lavorare con Miscavige da anni e hanno parlato della sua grande gentilezza e compassione. Tutti hanno negato le accuse dei disertori secondo cui Miscavige li avrebbe malmenati. «Sono solo fandonie» conferma Ray Mithoff con voce tremante. «Conosco quell’uomo da 27 anni». Gli fa eco Mark Ingber, membro Sea Org dal 1968: «non sono mai stato picchiato in vita mia. Mr. Miscavige è un amico».

Il meglio e il peggio

La sera prima di Natale del 1997 Michelle, moglie di Miscavige, telefonò a Rathbun e a Rinder. Il leader voleva vederli subito. Da punti diversi della proprietà californiana i due si avviarono di corsa verso la sua abitazione. Raccontano di un Miscavige in accappatoio che si agitava dietro la porta finestra e che, senza dire una parola, afferrò Rinder per il collo, lo schiaffeggiò, lo prese a pugni e lo scaraventò contro un albero. L’uomo finì in un cespuglio di edera, l’uniforme inzaccherata di fango e un labbro sanguinante. Miscavige li condusse nel salotto dei funzionari e gli versò uno scotch dicendogli che lo avrebbe fatto sentire meglio. Poi si girò e tornò nel suo appartamento.
Quando arrivava Miscavige la gente indietreggiava, racconta De Vocht. «Ecco qual era la routine. La sua visione del mondo era questa: tutti stavano cercando di mettergli i bastoni tra le ruote. Qualsiasi cosa toccata da chiunque altro sarebbe finita in casino, per cui doveva occuparsene lui. Non si fidava di nessuno».
La Scobee parla del suo lavoro nell’ufficio-cubicolo addossato alla parete di un’ampia sala conferenze. E della volta in cui Miscavige si sedette a un lato del tavolo di fronte a numerosi staff tra cui Jeff Hawkins. «Non stavo prestando molta attenzione a quel che dicevano, ma all’improvviso vidi David Miscavige saltare sul tavolo – sul tavolo della sala conferenze». Si avventò su Hawkins, prosegue, e i due atterrarono ai suoi piedi. Miscavige «Gli era sopra, gli stringeva il collo e lo colpiva tenendolo per la cravatta. A Jeff saltarono i bottoni della camicia, gli uscirono gli spiccioli dalle tasche. Ero seduta lì e pensavo “Mio Dio!”». Hawkins ha scritto e parlato pubblicamente di quell’episodio del 2002.
David Bloomberg, executive della chiesa, racconta una storia diversa. Dice che quel giorno era seduto di fianco a Hawkins e che il collega era diventato parecchio aggressivo nei confronti del leader. Era caduto dalla sedia e aveva bloccato le gambe di Miscavige. «Mr. Miscavige non ha mai toccato Hawkins».
Quando Miscavige è in forma sa ispirare i suoi staff, racconta Rathbun ricordando le volte in cui il leader evocava un dispaccio scritto da Hubbard negli anni ’80: il destino del pianeta poggia sulle spalle di “pochi disperati”. Miscavige lo usava per suscitare il senso della missione e farti sentire speciale, dice Rathbun. «Ti faceva sentire molto importante ed è per questo che, alla fine, lavoravi per lui».
Ma i disertori riferiscono che Miscavige aveva la tendenza a cambiare i progetti, a occuparsi di tutto nel dettaglio [micromanage] e a minare la catena di comando; negli anni precedenti la loro uscita paralizzò la squadra di management e soffocò la crescita del gruppo. Per rimpolpare gli incassi, prosegue Rathbun, Miscavige ha rifatto il look ai vecchi libri e servizi di Scientology e li ha commercializzati ai parrocchiani come prodotti nuovi che dovevano assolutamente essere acquistati.
Rathbun cita il recente blitz della chiesa che spinge i membri ad acquistare le nuove versioni de “I Fondamenti”, la collezione di libri di Hubbard che stanno alla base di Scientology. Nel 2007 Miscavige disse agli scientologist, i quali avevano acquistato e studiato quei libri per decenni, che i volumi avevano dei difetti, che mancavano di interi passaggi, che erano datati o erano stati scritti da curatori che avevano pasticciato. Non c’era quindi da meravigliarsi – proclamò il leader – che molta gente si lamentasse che non riusciva a capirli. Ora la chiesa li aveva riportati allo stato originario e li vendeva di nuovo. «Miscavige sta letteralmente dicendo in faccia (ai parrocchiani) “Non avete capito il fondamento di Scientology perché semplicemente non potevate farlo, perché i libri erano stati incasinati”», prosegue Rathbun.
La serie di 18 volumi ora costa 450 dollari, di sicuro meno dei 738 dollari che costavano nel 1986.
Davis, il portavoce della chiesa, descrive la riedizione della collezione come uno sviluppo straordinario, una riscoperta storica dell’opera di Hubbard paragonabile alla scoperta dei Rotoli del Mar Morto. E aggiunge l’avvocato Yingling: «Il grande pubblico di Scientology l’ha accolta con gioia».
Rathbun, De Vocht e Scobee dicono di essere stati a conoscenza dei rapporti settimanali interni da cui risultava un calo delle statistiche chiave, tra cui il valore dei servizi consegnati, il numero di ore di auditing e i corsi completati. «Sono quelle le statistiche che contano veramente» prosegue Rathbun, «Ed erano in discesa».
De Vocht definisce scostante il modo di Miscavige di prendere decisioni. Dice che il leader spesso cambia direzione, con il risultato che si creano situazioni come quella del multimilionario edificio “Super Power” [4] nel centro di Clearwater. La mastodontica struttura, terminata all’esterno, è vuota da sei anni. Dopo ripetuti cambiamenti nei progetti i lavori sugli interni dovrebbero riprendere questo mese.
Davis e la Yingling sbandierano l’espansione mondiale di Scientology. Negli ultimi 5 anni la chiesa ha acquistato 80 proprietà; quest’anno hanno aperto tre nuove chiese – chiamate org – e ulteriori cinque dovrebbero aprire entro la fine del 2009.

Is this the real life?

(Questa è la vita reale?)
Lo chiamavano “Il Buco”.
Per mesi il piccolo edificio nella proprietà californiana era stata quasi una prigione per oltre 30 degli ufficiali di rango più alto della Sea Org. Potevano uscire solo una volta al giorno per fare una doccia, altrimenti restavano richiusi. I pasti venivano portati da fuori. Dormivano sul pavimento, gli uomini attorno al tavolo da conferenza, le donne nei cubicoli e nei piccoli uffici che circondano la sala.
Miscavige convocava le riunioni ad orari strani, alle 2 di mattina, o alle 4. Giorno dopo giorno gli executive esausti si scervellavano ragionando sulla struttura del management e del sistema di prezzi dei servizi, cercando di indovinare che cosa volesse il loro leader, il quale continuava a respingere le loro idee, li malediva, li etichettava “persone soppressive” che mettevano in pericolo la loro chiesa. Pretendeva che si rimettessero al lavoro, non sarebbero usciti fino a quando non lo avessero fatto per bene.
A volte Miscavige lasciava uscire qualcuno dal Buco, oppure gettava dentro qualcun altro. Rinder racconta di esserci stato fin dall’inizio. Nel gennaio 2004 Miscavige aggiunse De Vocht al mucchio. «Ci radunava tutti attorno al tavolo. Ci tirava addosso le cose, urlava, menava le mani» ricorda l’uomo. «Lasciate che vi dica che erano scene veramente pazzesche».
Più tardi quello stesso mese Miscavige gettò nel Buco un nome grosso: Marty Rathbun. Il leader disse di non ascoltare una sola parola di ciò che Rathbun diceva, non bisognava fidarsi di lui: so che nel corso degli anni avete imparato a rispettarlo, ma questo è il tizio che mi ha incul….
Qualche giorno prima, come racconta Rathbun, Miscavige gli aveva schiacciato la testa contro al muro schiaffeggiandolo su un orecchio perché non era stato abbastanza duro con lo staff. Ritiene che quello sia stato il motivo per cui si ritrovò nel Buco.
L’edificio consisteva di piccoli uffici e di una sala conferenze ricavati da due case mobili accostate. Quando Miscavige avanzava nel corridoio la cavità sotto il pavimento rimbombava: klunk, klunk, klunk. Rathbun era arrivato da quattro giorni quando il klunk-klunk segnalò l’arrivo del leader, fiancheggiato come sempre dalla moglie, che prendeva nota, e da un assistente con un registratore, in modo che qualsiasi cosa il leader dicesse potesse poi essere trascritta e distribuita a tutta la base.
Miscavige annunciò che avrebbero fatto il gioco delle sedie per determinare chi, tra tutti loro, era il più dedicato per il compito da portare a termine. Tutti gli altri, salvo il vincitore, sarebbero stati inviati negli avamposti più derelitti di Scientology. Alcuni staff scoppiarono a piangere al pensiero di essere separati dalla famiglia. Altri si prepararono, collocando le sedie attorno al tavolo di acero lungo 10 metri.
Miscavige usò uno stereo portatile per suonare la Bohemian Rhapsody dei Queen.
Is this the real life? (Questa è la vita reale?)
Is this just fantasy? (E’ solo una illusione)
Caught in a landslide (Sono intrappolato in una frana)
No escape from reality (Non posso scappare dalla realtà)

Quando la musica si fermava i membri Sea Org nelle loro uniformi si spintonavano per accaparrarsi una sedia, picchiandosi a vicenda. Due uomini di azzuffarono al punto che la sedia si aprì in due. Ai perdenti veniva comunicata la località in cui si sarebbero dovuti recare, mariti e mogli separati da migliaia di chilometri.
Rinder racconta che Miscavige schernì un marito perché si era dimostrato tenero nel cercare di consolare la moglie in lacrime.
«Oh sì» ricorda l’uomo. «Un gioco davvero divertente».
Secondo i funzionari della chiesa i disertori stanno semplicemente facendo sembrare anormale ciò che in realtà è normale. Miscavige stava solo cercando di farsi capire citando una direttiva di Hubbard che dice che i trasferimenti frequenti di personale sono come “il gioco delle sedie” e possono danneggiare il progresso di un gruppo. E Miscavige voleva semplicemente che i suoi sottoposti vedessero con i propri occhi quanto distruttivo può essere quel gioco.
Miscavige era stato lontano dalla base, racconta la Yingling, e al ritorno aveva scoperto che durante la sua assenza Rathbun aveva trasferito centinaia di staff. «Ed era quello il motivo per cui non combinavano niente» aggiunge.
Rathbun e Rinder, però, sostengono l’esatto contrario: non si combinava nulla perché Miscavige toglieva i top manager dai loro incarichi e li sbatteva nel Buco. Rathbun aggiunge che Miscavige si era infuriato con lui perché aveva trasferito troppe poche persone.
Il gioco delle sedie si trascinò dalla sera fino alle prime ore del mattino, a volte il leader lo interrompeva per arringare il gruppo sulla sua incompetenza.
«Sembrava di stare in Apocalypse Now » ricorda Rathbun. «Follia allo stato puro». Il gioco finì quando a contendersi l’ultima sedia erano rimaste due donne. «Fu davvero una lotta fisica, un corpo a corpo. Poi (Miscavige) se ne andò dicendo “Okay, bene. Ci vediamo domani». Non mise mai in atto la minaccia di trasferimento di massa.

Uno contro tutti

La sera seguente Miscavige ordinò ai suoi executive di andare di corsa nell’edificio in cui vengono prodotti i CD delle vecchie conferenze di Hubbard. Ancora con il fiatone per la corsa di mezzo chilometro, De Vocht, che aveva supervisionato la ristrutturazione dell’edificio, fu aggredito da Miscavige che lo prese a schiaffi, lo gettò a terra e iniziò a soffocarlo. L’uomo non ricorda di preciso che cosa avesse scatenato quella reazione. Forse aveva esitato in una risposta, forse aveva guardato storto il leader. Qualsiasi fosse stata la ragione, accettò la sconfitta con la solita degradante e silenziosa sottomissione. I disertori sostengono che se mostravi dolore o opponevi resistenza, Miscavige si infuriava ancora di più. «Sei lì seduto e pensi “stai buono e non reagire” » racconta De Vocht. «Ti arriva addosso così all’improvviso, che cosa puoi fare? E poi se non vuoi obbedirgli, quanti sono gli altri pronti a prenderti a pugni? Dovete rendervi conto che quel posto è talmente settario da fare davvero paura».
Secondo la Scobee gli executive della base californiana erano in trappola. Non osavano commentare tra di loro il comportamento di Miscavige, temevano che la cosa sarebbe poi emersa durante le confessioni note come “verifiche di sicurezza”. Chi diceva qualcosa di negativo su Miscavige magari riusciva a trattenerlo durante la sua confessione, prosegue la donna, ma qualcun altro l’avrebbe invariabilmente riferito nella propria. «Per cui non ti volevi mettere contro di lui, era del tutto impensabile per quanto incredibile possa sembrare. Adesso, dopo esserne uscita, mi comporterei in modo diverso». I membri della Sea Org si ritrovano anche a combattere una battaglia interiore. «Affidi la tua vita alla chiesa e pensi davvero che sia la strada verso la libertà» prosegue la donna. «Ci sono un sacco di cose belle… e non vuoi gettarle via. Non vuoi rischiare la tua vita eterna».
Perché semplicemente non andarsene?
Facile a dirsi, secondo Rinder. Gli scientologist predicano l’auto realizzazione. Solo tu controlli il tuo ambiente, la tua condizione di vita dipende unicamente da te e da nessun altro. Ognuno è responsabile della propria condizione. Ma Scientology sostiene anche, con la stessa fermezza, che se lasci la chiesa c’è qualcosa in te che non va. Hai commesso un qualche “overt”, una trasgressione. «Diventa una sorta di dicotomia» spiega Rinder. «Restare in una situazione di infelicità non è certo controllare il proprio ambiente.Ma anche se me ne vado faccio qualcosa di sbagliato. È come un Comma-22»
Per Rinder la Scientology che conosceva e che aveva amato era diventata qualcosa di estraneo, il clima di lavoro era sempre più bizzarro e abusivo. Era anche in contraddizione con l’immagine pubblica gentile e premurosa che la chiesa ha cercato di costruirsi negli ultimi 20 anni, messaggio che Rinder, come portavoce capo, aveva trasmesso ripetutamente: la chiesa ha purgato chi negli anni ’70 infranse la legge e chi giocava sporco, e si è reinventata. «Abbiamo solo smesso di fare cose che io e altri consideravamo folli, dannose e “off-policy”», diceva.
Salvo che a casa propria.
«Ora, l’ironia della cosa è ciò che sta venendo fatto all’interno è folle, dannoso e abusivo».
Nel corso degli anni Rathbun ha visto dare e ha dato parecchi pugni. Ma l’aggressione di Miscavige contro De Vocht di quella sera dopo il gioco delle sedie gli chiarì la mente. Quattro giorni prima, quando lo aveva mandato nel Buco, Miscavige aveva ordinato a tutti di non ascoltarlo. Ma De Vocht aveva violato la consegna e aveva chiesto a Rathbun di aiutarlo a capire che cosa dovevano fare per accontentare Miscavige. E ora De Vocht veniva picchiato. «Osservavo la scena e feci questo incredibile collegamento… questo collegamento umano con Tom. Sottoscrivo in pieno la filosofia di Popeye: posso prenderne molte, ma adesso basta. Avevo ancora un filo di dignità e la vedevo calpestata in chi mi stava intorno. Che cosa dovevo fare? L’avrei persa del tutto anche io?»
Mentre il resto del gruppo si dirigeva di nuovo verso il Buco, Rathbun si allontanò e si nascose tra i cespugli. Poi andò a prendere la sua moto, una Yamaha 650, la portò vicino al cancello posteriore della proprietà e si accucciò tra la vegetazione per una ventina di minuti. Quando il cancello si aprì per far passare un’auto si lanciò all’esterno. Racconta che provò sentimenti contrastanti: rabbia e senso di perdita, e una strana eccitazione. «Ero per certi versi euforico per aver fatto quel passo, ma anche terrorizzato all’idea che qualcuno mi stesse inseguendo».

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