mercoledì 4 dicembre 2013

MORTE NELLA COMUNITA' . Lecco, il giudice chiude Narconon Il "Tucano" di Taceno sequestrato per negligenze professionali

Lecco, il giudice chiude Narconon  Il " Tucano " di Taceno sequestrato per negligenze professionali
MORTE NELLA COMUNITA' .



 Il Comitato dei cittadini per i diritti umani (CCDU) Onlus è un'organizzazione non profit fondata dalla chiesa di Scientology 

I 60 ospiti del centro che cura i drogati sono stati trasferiti in un' altra struttura TITOLO: Lecco, il giudice chiude Narconon Il
"Tucano" di Taceno sequestrato per negligenze professionali - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
LECCO . I due giovani ospiti della comunita' di recupero Narconon, a Tartavalle di Taceno, Valsassina, deceduti
a tre giorni di distanza l' uno dall' altro: il giudice ha fatto chiudere il centro per "gravi insufficienze sotto il
profilo della professionalita' del personale" (all' inizio c' era stata una decina di informazioni di garanzia). Nella
palazzina . l' ex albergo Tartavalle ora ribattezzata Tucano . i carabinieri si sono presentati ieri alle 9.30 muniti
del provvedimento di sequestro dell' immobile firmato dal gip di Lecco Gianmarco De Vincenzi che ha accolto la richiesta del pm. La struttura, in funzione da circa un anno e mezzo, ospitava una sessantina di
tossicodipendenti desiderosi di uscire dal tunnel e una ventina di operatori (molti con storie di droga alle spalle anche loro). Nessun medico: la riabilitazione e' ritenuta un processo soprattutto "didattico". I due ospiti
deceduti in febbraio per motivi non ancora chiariti mentre si sottoponevano al "programma di riabilitazione" si
chiamavano Giuseppe Tomba, 26 anni, di Solaro (Milano), e Paride Elia, 22, di Grassobbio (Bergamo),
entrambi da poco tempo in comunita' . Il primo e' stato stroncato (pare infarto) nel cortile. Per l' altro
(insufficienza renale) si e' riusciti a trasferirlo ancora vivo nell' ospedale lecchese ma era gia' in condizioni
disperate. "Una tragica fatalita' ", secondo il centro. "Spiegazione" che evidentemente non ha convinto il
magistrato. Gli operatori di Narconon, che si ispirano ai principi di Ron Hubbard (ma negano ogni
collegamento con la Chiesa di Scientology gia' al centro di inchieste), ritorcono le accuse contro chi "ributta
sessanta tossicomani in strada". Ma, polemiche e proteste a parte, hanno dovuto tirare le conseguenze
attivandosi perche' i ragazzi trovassero posto in un' altra sede del giro Narconon . 13 centri in tutta la penisola.
Cosi' nel tardo pomeriggio di ieri due pullman hanno caricato ospiti e operatori diretti, a quanto sembra, a
Pesaro. I carabinieri, che hanno cercato di evitare ogni tensione, avevano avvertito i familiari dei giovani
spiegando i motivi del sequestro e invitandoli a venire a prendere i figli. Una richiesta che pero' quasi nessuno
ha accolto. Sono stati proprio i genitori infatti a chiedere che i ragazzi venissero sistemati in altri centri
Narconon, "desiderio" che i responsabili del "Tucano" hanno accolto senza farsi pregare, decisi a continuare la loro opera altrove. Le polemiche su Tartavalle, una frazione di Taceno, conosciuta per le terme e meta di turisti prima dell' arrivo dei seguaci di Ron Hubbard, continuavano da tempo anche se non e' mai stato provato un aumento della criminalita' da quando si e' insediata Narconon. Il sindaco qualche mese fa aveva revocato la licenza alla struttura perche' erano venuti meno i requisiti del pubblico esercizio visto che era occupata interamente dalla comunita' e non poteva certamente essere disponibile per i turisti. Il tentativo di fare piazza pulita non e' pero' riuscito e la comunita' ha continuato a funzionare come affittuaria della proprieta' dello stab ile, la societa' Tartavalle Sas. Le acque sembravano essersi calmate fino a quando, a meta' febbraio, e' esplosa come una bomba la notizia dei due giovani morti a pochi giorni di distanza. Molto simili i sintomi accusati da entrambi: vomiti continui, scompenso elettrolitico. Da questo espisodio e' partita una ulteriore raffica di controlli da parte della magistratura e in particolare del sostituto procuratore Bruno Casciarri in collaborazione con i carabinieri di Lecco del capitano Mauro Masic. In breve si e' arrivati alla richiesta di sequestro poi accolta dal gip. Nel dispositivo del magistrato vengono citate cinque persone: Marilena Acquistapace, rappresentante della proprieta' dell' immobile, Viviana Giroletti, amministratrice del centro Narconon, Michele Dinoia, presidente della struttura, Giuseppe Cari' , il medico esterno utilizzato dal centro, e Maria Vincenza Palmieri, supervisore tecnico. Non sono coinvolti direttamente, e' bene precisare, nella morte dei due tossici. Piuttosto si contesta loro, secondo i vari ruoli e le diverse responsabilita' , di avere aperto un istituto di cura senza averne i requisiti (la Regione ha respinto la richiesta di iscrizione del Narconon all' albo delle comunita' terapeutiche proprio per la mancanza delle condizioni ritenute indispensabili), e si fa cenno a "neglingenza e imperizia" da parte degli operatori. Sono accuse pesanti che i responsabili respingono pero' con estrema decisione, ribadendo la validita' dei loro metodi . niente metadone, un trattamento a base di vitamine e sali minerali per rigenerare l' organismo, piu' saune, palestra e "programmi didattici" per il recupero morale . e affermando che l' obiettivo dei loro "nemici" e' di cacciarli per riaprire l' albergo e riprendere gli affari legati  alla  presenza delle terme. Quanto infine alla polemiche sulle "donazioni" da parte degli ospiti . in pratica una tariffa sui 15 milioni di lire . sostengono che la somma serve solo a coprire le spese . la presenza in comunita' dura in media dai tre ai cinque mesi . e a tenere l' ex albergo in condizioni decorose. La vicenda finisce qui? Non sembra e si annunciano altre pagina calde. Da una parte Narconon, che afferma di avere finora salvato, in Italia, centinaia di giovani, pare deciso a chiedere la riabilitazione, ma l' accusa, una volta conclusi gli esami necroscopici sulle vittime . e' stato corretto il trattamento usato verso due giovani debilitati dalla droga .,  potrebbe avere in serbo altre pesantissime carte.
Achler Laura

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